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Il lungo elenco degli errori

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I Friedkin devono ancora scegliere un Ad (o Direttore) che guidi la campagna di gennaio, per coprire buchi evidenti e per scegliere un allenatore dopo Juric
Redazione

Il Romanismo per fortuna c'è ancora, come abbiamo visto giovedì sera, nonostante tutto.In compenso, della A.S. Roma si sa poco e non si capisce quasi nulla, scrive Paolo Liguori su Il Messaggero. Lasciamo stare Juric, che sta facendo onestamente il suo lavoro, in mezzo a mille difficoltà, ma i Friedkin sembrano da un anno allo sbando, con una serie di errori incredibili. È cominciato tutto con l'esonero-lampo di Mourinho. Di lui per fortuna è rimasto Dybala, un regalo quasi sgradito alla società, che avrebbe preferito farlo partire per risparmiare l'ingaggio. Una pensata geniale di Lina. Per fortuna, di Mou è rimasto anche Pisilli e ci sarebbe anche Bove se la stessa scienziata non avesse pensato di darlo in prestito con un riscatto esiguo alla Fiorentina. Domenica scorsa, il talento giallorosso ci ha sepolti vivi e mi ha fatto ripensare a quando i geni del mercato della Roma rifiutarono di ricomprare per pochissimi milioni Frattesi, perché così avrebbero preso la percentuale della vendita all'inter. Con queste premesse, dobbiamo constatare che la Roma odierna non è da Champions e non può diventarlo quest'anno: i Friedkin devono ancora scegliere un Ad (o Direttore) che guidi la campagna di gennaio, per coprire buchi evidenti e per scegliere un allenatore dopo Juric. Tutto rinviato, pensiamo, a dopo la definizione del nuovo stadio, unico interesse vero della proprietà. Ci restano Dobvyk, Le Fée, Koné, Soulé e poi la spina dorsale di Pellegrini, Mancini, Ndicka e Cristante, sperando di non avvilirli e distruggerli con fischi autolesionisti e immotivati. Oggi a Verona è necessario vincere, altrimenti si sprofonda e, da non tecnico suggerisco: provate a tirare di più nella porta avversaria.