rassegna stampa

Il Belgio di Radja

Da “ammutinato” a leader: Nainggolan si è ripreso la Roma e la sua Nazionale

Redazione

Radja Nainggolan è il motore della Roma. Il paradosso dei paradossi è quando il suo ct Roberto Martinez, quello che allena la nazionale del Belgio, lo definisce un numero 10. Beh, è un anno indietro. Tra l'altro, per essere precisi, Radja non era un numero 10 nemmeno quando, con Spalletti, agiva da trequartista, figuriamoci ora che DiFra lo utilizza come centrocampista tuttocampista, come scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Il 10 è un'altra cosa, il 10 è Hazard, che fa l'esterno.

Quindi, Martinez dice che al Belgio non serve e poi lo convoca il giorno dopo per le sfide contro Messico e Giappone. Coerenza. Facile pensare che Radja sia inviso dalla federazione e dall'attuale ct per questioni comportamentali. L'anima ribelle di Nainggolan da quelle parti viene mal digerita, qui a Roma adorata. Poi, ovvio, si deve fare i conti con il rendimento che, anche quest'anno, è a livelli medio alti.

Nainggolan doveva essere uno degli ammutinati, quello che non gradiva le direttive di Di Francesco, perché nostalgico di Spalletti. Certo, Radja sarà pure grato a Lucio, che gli ha alzato il valore del cartellino tanto da ricevere le avances del Chelsea, ma il suo matrimonio con la Roma va oltre l'allenatore. Nainggolan la sua scelta l'ha fatta a prescindere. Poi, con Eusebio sta ritrovando un'altra vita: quella del leader non goleador.

"Per me un giocatore può sbagliare partita, può sbagliare tante cose, non essere perfetto in una giornata, ma l'importante è sempre dare il massimo. - dice Radja Nainggolan sul sito della Uefa - Purtroppo nel calcio si guarda troppo quando uno fa gol e non si vede mai tanto il lavoro sporco di un giocatore che è altrettanto importante".

In campionato c'è da recuperare qualche posizione e archiviare la sbornia del post Chelsea. "Adesso pensiamo al campionato, poi torneremo a pensare alla Champions. In Europa c'è un'altra atmosfera, un campionato a sé: alla fine è un percorso corto e quando si sbaglia si paga, però ci si possono togliere tante soddisfazioni e questo è quello che noi dobbiamo provare a fare. Vogliamo arrivare il più lontano possibile. Il girone è difficile, per come siamo messi in questo momento possiamo farcela ma dobbiamo pensare a una partita per volta".