L’Uefa del presidente Ceferin apre un procedimento disciplinare nei confronti di Pallotta e James replica per le rime. Difficile dargli torto, scrive Massimo Caputi su Il Messaggero. Ad essere “inappropriato” è l’organismo calcistico europeo, non lui. Già, perché l’Uefa sembra in grande confusione. Dopo gli errori/orrori arbitrali che hanno contraddistinto la Champions 2017/18, nessuna ammissione di responsabilità o autocritica, piuttosto un ostentato ostracismo alla tecnologia.
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I veri inadeguati stanno a Nyon
L’Uefa sembra in grande confusione. Dopo gli errori/orrori arbitrali che hanno contraddistinto la Champions 2017/18, nessuna ammissione di responsabilità o autocritica. Difficile tare torto a Pallotta
L’Uefa dà l’impressione di essere ingabbiata nella forma dimenticando la sostanza. Se l’organizzazione di un evento considerato ad altissimo rischio come Roma-Liverpool viene eseguita al meglio (club, Coni e Forze dell’Ordine), non può un semplice e riduttivo modulo costringere il funzionario a barrare la voce “insufficiente” per una lieve mancanza. A Liverpool i tifosi furono addirittura fatti passare sotto la Kop.
Il presidente Pallotta non ha offeso, ma ha detto la semplice verità. Per cominciare basterebbe introdurre la Var dalla fase a gironi e non dai preliminari, oppure solo dagli ottavi, tenendo conto che i Paesi più importanti applicano o applicheranno la tecnologia già dalla prossima stagione.
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