Bastano tre punti e quattro gol al Lecce per archiviare gli ultimi tre mesi? Chiaramente no, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. E in tal senso non basterebbero nemmeno i sei (ancora da conquistare) con Como e Parma. Sono utili però per tracciare una linea e capire come ripartire e cosa aspettarsi da qui in avanti. Perché una testa serena, ragiona meglio di una che convive con la paura. In campo e fuori. E la vittoria di sabato è stata utile proprio per questo motivo: non si cancella nulla ma grazie al lavoro di Ranieri si sta capendo che non è tutto da buttare. La ritrovata vena di Paredes, Mancini e Hummels, una Restaurazione applicata al calcio mai come adesso utile; la conferma del potenziale e dell'èsplosività di Pisilli; la scoperta di due ali che da qui in avanti potranno, all'occorrenza, permettere di giocare a quattro (4-3-3, 4-4-2 o 4-2-3-1); la buona condizione atletica; il sorriso di Dybala anche in una serata dove non ha segnato ma ha dato l'idea di tornare a divertirsi con il pallone tra i piedi. E ultima, ma non per importanza, la serenità con la quale la squadra ha reagito al gol. Una tranquillità che porta la firma di Ranieri. E con la quale si può affrontare anche temi più spinosi. Su tutti, le tre panchine consecutive di Pellegrini.
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Il Messaggero
I leader ritrovati, la serenità e i gol. Così Ranieri ha cambiato la Roma
La ritrovata vena di Paredes, Mancini e Hummels alla base del netto successo sul Lecce
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