Mats Hummels non gioca. Lui si lamenta e Ivan Juric spiega: "È scelta tecnica". Dietro a queste tre parole si apre un mondo, fatto di parziali verità, provocazioni del giocatore, insinuazioni e tanti dubbi dei tifosi, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero. La realtà è una sola: il tedesco non è in forma. Tradotto: non è pronto per giocare, né una partita di Serie A né una di Europa League contro la decima del campionato belga. Deve allenarsi, tornare agli standard del passato e solo a quel punto potrà competere con gli altri centrali. Per adesso, Mats è un giocatore vulnerabile difensivamente e se qualche attaccante se lo trovasse davanti potrebbe superarlo con estrema facilità. Uno stato fisico che metterebbe in crisi l'intero reparto. Liti, o magari antipatie che da più parti vengono state. Ma Juric non è di certo uno sciocco che si priva del vicecampione d'Europa sacrificando un centrocampista (Cristante) in difesa, pur di non farlo giocare per principio. Una follia che non appartiene al croato. Soprattutto considerando il momento di crisi e l'esonero a un passo. Basti pensare che dopo la lite violenta con Mancini scaturita in seguito alla disfatta di Firenze, Gianluca ha giocato con la fascia di capitano al braccio.
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Hummels non gioca perché è fuori forma. I test in campo non convincono il tecnico
Mercoledì nell'ultimo allenamento prima della partenza per Bruxelles, Juric ha schierato Hummels tra i titolari della difesa a tre. L'idea era quella di farlo giocare contro l'Union St Gilloise. Al termine della partitella, però, dopo aver appurato evidenti difficoltà da parte del centrale, messo più volte in crisi dalla squadra avversaria, ha preferito scegliere in modo diverso (Cristante). Problemi che si sommavano ai report delle ultime sedute. I numeri di Mats sarebbero, secondo lo stafi del tecnico, insufficienti, Sono parametri con i quali ogni allenatore traccia un quadro dell'atleta a disposizione e ne capisce lo stato di forma: distanza totale percorsa in allenamento, potenza media, accelerazione, decelerazione e velocità massima raggiunta. Evidentemente da quando è arrivato a Trigoria i primi di settembre, non è riuscito a raggiungere gli standard necessari, o per motivi fisici o per il cambio repentino d'allenatore. Ora radiomercato, lo dà lontano dalla Capitale già a gennaio. L'addio è un'ipotesi, a meno che l'avvicendamento in panchina, che potrebbe avvenire nei prossimi giorni, non lo aiuti a ritrovarsi.
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