Il nodo stadio non si scioglie. E Beppe Grillo annulla la riunione con la maggioranza in subbuglio, in attesa dell'incontro di oggi tra la giunta e i proponenti privati, a cui potrebbe partecipare anche l'ex comico. Nel frattempo i militanti pentastellati protestano fino al Campidoglio e quindi per il leader M5S non rimane che stare in movimento. Cortine fumogene e battute in una giornata ad altro stress per la Capitale, passata a dribblare il problema Tor di Valle. E allora se gli attivisti protestano e portano alla sindaca Virginia Raggi una lettera per annullare la delibera di interesse pubblico del progetto di Tor di Valle, Grillo frena tutti e spiega: «Gli attivisti? Non so cosa siano. Chiamiamoli cittadini. Sono a favore o a sfavore di una cosa che non conoscono, ma poi saranno soddisfatti». Sullo stadio di Roma decide la sindaca? «Assolutamente sì: non sono venuto qui a dare direttive su uno stadio: io non sono mai stato in uno stadio in vita mia». Sul progetto, ha continuato il leader M5s, «non faremo una scelta tra un palazzinaro e un altro: sarà un altro tipo di scelta, di più non posso dirvi», come scrivono Canettieri e De Cicco su Il Messaggero.
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Grillo non placa la fronda, annullato il vertice M5S
L'ex comico: "Sullo stadio decide la Raggi. Io non voglio dare direttive"
Ecco gran parte della giornata è stata appesa alla frase «un altro tipo di scelta» pronunciata da Grillo. Al punto che è girata l'ipotesi di un cambio di location: non più Tor di Valle ma un'altra zona. Un'idea che l'ex comico ha paventato lunedì in Campidoglio nel vertice con Davide Casaleggio e Virginia Raggi. Ma significherebbe far ripartire da capo l'iter già incardinato in conferenza dei servizi, che per il 3 marzo attende una posizione netta da parte del Comune. E il problema è proprio questo: il gruppo del M5S in consiglio comunale continua a essere diviso. E non ha gradito il forfait di Grillo.
Ieri alle 14 era in programma il vertice con il leader e i 29 pentastellati. Ma alla fine è saltato tutto. Cristina Grancio e Gemma Guerrini, le consigliere comunali che capeggiano la rivolta anti Tor di Valle e che ieri hanno partecipato alla manifestazione di protesta degli attivisti, fanno capire il clima. Alla domanda se i consiglieri M5S si esprimeranno compatti al momento del voto, qualsiasi decisione verrà presa sul nuovo stadio della Roma, hanno risposto: «Con i se non si va avanti, per esempio se io mi rompo una gamba non ci sarò...». Di fatto, l'«istruttoria» non ancora è chiusa e tutte le ipotesi sono ancora in campo. Eppure, in attesa dei pareri legali chiesti all'Avvocatura capitolina sui risvolti delle diverse mosse, ai vertici dell'amministrazione comunale c'è chi già starebbe lavorando ad una contro-proposta da presentare ai proponenti del progetto, puntando su due direttrici: eco-sostenibilità, una rimodulazione delle opere pubbliche necessarie ed una sforbiciata netta delle cubature. La matassa è difficile da dipanare. E così Grillo, Raggi e il vicesindaco Luca Bergamo si sono rifugiati al teatro Valle. Dove l'ex comico ha respirato subito il profumo di casa. E quindi di battute: «Io la prima cosa che farei per il teatro Valle è una polizza o magari ci facciamo una torre qui».
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