L’Olimpico accende i suoi riflettori sulla Roma che inizia stasera, ore 20,45, la nuova avventura. Da seconda, curiosamente proprio dopo la Juve campione (nel pomeriggio gioca a Verona contro il Chievo), ma con l’intenzione di diventare prima. La partenza è di forte impatto: emotivo e agonistico. Il calendario propone subito la Fiorentina dell’ex (giocatore e allenatore) Montella che, da quando siede sulla panchina del club viola, in cinque gare non ha preso nemmeno un punto contro i giallorossi. Quei precedenti negativi lo rendono ancora più assatanato e complicano l’esordio stagionale del gruppo di Garcia. Ecco perché è il big match della giornata, anche se le due squadre hanno assenze di primo piano: Maicon, Castan, Strootman, Rossi, Cuadrado e Marin. Per rendersi conto di quale sia l’attesa, è sufficiente guardare la cornice: oltre ai 26 mila abbonati, quasi 20 mila biglietti venduti. La gente risponde con la stessa passione (previsti 50 mila spettatori) del tecnico francese. «Noi vogliamo regalare gioia» chiarisce Rudi che, sornione e ambizioso, punta a lasciare il segno nella sua seconda stagione in Italia.
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Garcia: “Vogliamo regalare gioia”
Nervoso almeno fino a quando non si è presentato Manolas a Trigoria, sembra aver ritrovato la serenità, con Sabatini che gli ha regalato un altro terzino sinistro: Holebas.
FACCE VECCHIE E NUOVE - La Fiorentina per ora è la stessa di prima. La Roma, invece, schiera alcuni innesti chiamati in giallorosso a rendere più competitivo l’organico. Non vedremo solo titolari (qualcuno è indisponibile), ma anche alternative. Il gruppo è più assortito, numericamente e qualitativamente: la proprietà Usa tiene alla Champions e sa che il ritorno nella Grande Europa impone investimenti di spessore. Garcia, per l’emergenza, interviene dietro e davanti già nella notte del debutto. La difesa, reparto straordinario per più di due terzi della passata stagione, rischia di essere tanto diversa, nella linea dei quattro davanti a De Sanctis, con almeno due novità assolute. Di sicuro è inedita e dunque da valutare e da aspettare. Se Astori ha già avuto spazio in estate, il greco Manolas è appena arrivato: farebbero coppia in mezzo per la prima volta. Cole, invece, è già in bilico: a sinistra può finire Torosidis, con Florenzi a destra. In attacco la freccia in più è l’argentino Iturbe. Totti, nel suo torneo numero 23, dovrà dedicarsi pure a lui e non più solo a Gervinho. A centrocampo, dove mancherà ancora a lungo l’indispensabile Strootman, si riparte da Pjanic (non sta bene: pronto Keita), De Rossi e Nainggolan. «Non farò mai paragoni con lo scorso anno: comincia un’altra storia. La squadra non è la stessa: tanti sono i nuovi. La rosa è più ampia perché aumentano gli incontri: da qui a Natale giocheremo ventidue partite. Se mancherà qualcuno, come contro la Fiorentina, avrò più scelta. E con Maicon e Strootman saremo mentalmente più forti. Tutti, però, abbiamo fame. Anche i giovani. Che vorrei tenere qui».
ALTI E BASSI - Garcia, nervoso almeno fino a quando non si è presentato Manolas a Trigoria, sembra aver ritrovato la serenità, con Sabatini che gli ha regalato un altro terzino sinistro, Holebas: «Fino a qualche settimana fa avevamo già vinto lo scudetto e invece ultimamente sento solo pensieri negativi, dalla cessione di Benatia agli infortuni». E’ l’unico riferimento all’addio più doloroso. Di mercato, al momento, non vuole parlare. La Roma, per il francese, è come le altre, frenata da imprevisti di stagione. «Abbiamo problemi. Ma in questo periodo ne hanno tutte le squadre. Non possiamo dipendere dall’umore della piazza: se i tifosi possono essere euforici o depressi, noi dobbiamo tenere la barra dritta e puntare sulla forza del nostro gruppo». Esalta Iturbe: «Ha un talento immenso e mi piace il suo atteggiamento, deve solo imparare a tenere la posizione». Incorona Manolas: «E’ per noi il difensore del futuro: veloce, di carattere e ha già giocato il mondiale e la Champions». Ma coccola soprattutto Destro che ancora non sa se resterà: «E’ sottovalutato, ma importante. Aiuta sempre i compagni, pure come uomo è fondamentale. E migliorerà». Pallotta si gode il nuovo gruppo: «Siamo una grande squadra che ha fame, attrezzata con giocatori d’esperienza e giovani e con un tecnico grandioso. Voglio il primo posto, vincere un trofeo e far bene in Champions dove non ci sentiamo di quarta fascia». Montella conferma: «La Roma è da scudetto. Ma io punto a fare risultato». La famiglia Della Valle, intanto, si tiene stretto Cuadrado: «Vuole restare e rimarrà con noi».
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