rassegna stampa

Garcia: “E’ una settimana molto esaltante”

Il tecnico giallorosso è esaltato: "In pochi giorni ci giochiamo la qualificazione in Champions e il primato in serie A. Meglio di così". Florenzi è consapevole dell'importanza della sfida di stasera: "Passa tutto da queste due partite con il...

Redazione

Oggi la Champions, domenica lo scontro diretto con la Fiorentina per il primo posto in classifica: «Eccitante come settimana, bellissima da vivere. In pochi giorni ci giochiamo la qualificazione in Champions e il primato in serie A. Meglio di così» dichiara Garcia, anche se la Champions non gli ha mai sorriso più di tanto. «Ci riproverò anche qui - aggiunge il francese - Io affronto ogni sfida per vincerla. Non penso più a quanto mi accadde con il Lille: altro tempo e altra storia. Di otto gare in giallorosso due sono state contro il Bayern, due con il City e una con il Barça. E' chiaro che potevamo fare meglio ma non serve a niente guardare indietro. Mancano solo quattro gare: prendere i tre punti qui sarebbe fare un bel passo verso gli ottavi».

Garcia ammette che la Roma è ancora alla ricerca del feeling con l'Europa: «Noi stiamo facendo esperienza. Poi abbiamo l'ambizione di passare il turno. In Champions dobbiamo portare quanto di buono fatto in campionato». Conferma il turnover del modulo: «I nostri successi non dipendono da un solo sistema di gioco, ma da come viene utilizzato: quello che ci ha fatto vincere contro l'Empoli, tra l'altro, non è stato lo stesso di Palermo e della ripresa di Borisov. Contano di più l'atteggiamento e l'equilibrio. Bisogna prendere meno gol». Come evidenzia Ugo Trani su "Il Messaggero", a Leverkusen è gara quasi da dentro o fuori: «Sarà dura, ma noi vogliamo cambiare la classifica del girone in modo che il destino in Champions dipenda solo dai nostri piedi... Non è una tappa definitiva, ma importante».

Gli fa eco Florenzi: «Era da tanto che non giocavamo in Champions, l'anno scorso abbiamo fatto il possibile, quest'anno vogliamo giocarci fino in fondo le nostre chance. Passa, però, tutto da queste due partite con il Bayer. Siamo qui per dire la nostra. Conta lo spirito. Deve essere diverso da quello di Borisov. Cioè con più cattiveria e concentrazione. Io sto lavorando per farmi conoscere, grazie alla Roma e alla Nazionale, anche all'estero. Con le prestazioni oltre che con i gol. Ho la fortuna di avere due grandi allenatori che stanno esaltando le mie qualità. Ma sono solo all’inizio. Non voglio certo fermarmi».