Garcia stavolta l'ha preparata alla grande. Ha anche sorpreso Luis Enrique, che si aspettava una Roma più "alta". E alla fine è rimasto anche un po' di rammarico per non aver sfruttate le occasioni e gli spazi lasciati dal Barcellona. «Non siamo arrivati alla cima ma è stato un risultato importante, pareggiare con il Barça dà fiducia alla squadra. Certo, una vittoria ci avrebbe fatto sognare. Tatticamente abbiamo difeso benissimo, ognuno si è impegnato, sapevamo di dover correre, soffrire e avere molto coraggio». Poi, il rimpianto. Non si accontenta Garcia.«Potevamo fare meglio nell'utilizzo della palla soprattutto nel primo tempo e anche sul contropiede potevamo essere più pericolosi. I ragazzi hanno risposto bene al modo in cui avevamo preparato la gara».
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Garcia: “Daniele è l’arma vincente”
"Non siamo arrivati alla cima ma è stato un risultato importante, pareggiare con il Barça dà fiducia alla squadra. Certo, una vittoria ci avrebbe fatto sognare"
Il Bayern Monaco, come riportato nell'edizione odierna de "Il Messaggero" è dimenticato.«La Roma è cresciuta, l'esperienza dell'anno scorso è importante. Sono arrivati giocatori come Dzeko e Salah che hanno già giocato la Champions, tutti sono stati bravi perché non puoi pareggiare con il Barca senza che tutta la squadra faccia ciò per cui era stata preparata. Poi ci ha pensato Florenzi, con quel gol, a facilitare il compito di tutti: la sua, una prodezza da antologia, poche volte ho visto una cosa simile». Il muro De Rossi ha funzionato perfettamente. «Io volevo mettere in campo undici giocatori con una squadra un po' camaleontica, volevo cambiare modulo e atteggiamento senza cambiare i giocatori. La scelta di Daniele è semplice perché quello è il suo ruolo, l'ha fatto in modo differente stavolta, perché è anche andato a fare pressing sui centrocampisti avversari. Abbiamo studiato bene Messi e Neymar, il loro continuo venire tra le linee. Il compito di Daniele era prenderli senza abbassarsi troppo, è stato di un'intelligenza pazzesca, ha dato grande equilibrio alla squadra». Tra attaccanti che hanno coperto bene in fase difensiva. «Iago è un giocatore di sacrificio, lo fa naturalmente, è un equilibratore di squadra, è nuovo ma già si trova a meraviglia con Digne. La grandezza di Edin Dzeko spalle alla porta ci ha permesso di prendere fiato e uscire un po' dal pressing e poi la velocità di Salah ha fatto paura al Barça. Mi è piaciuta anche l'entrata di Iturbe nel finale. Sono soddisfatto: era possibile fare meglio sulla tenuta della palla, nel primo tempo l'abbiamo persa qualche volta, specialmente nelle ripartenze. Ad ogni modo un pareggio con il Barça lo prendiamo: è un buon risultato».
«Io penso sia stata una partita molto buona, sono soddisfatto di quello che ho visto, il gol di Florenzi è eccezionale e ha rimesso la Roma in partita. Ha studiato Dani Alves? Evidentemente ha studiato bene», le parole di Luis Enrique la sera del suo ritorno nella capitale da avversario.«E' stata una gara molto controllata da noi, settantacinque per cento di possesso palla e con tante occasioni costruite. La Roma è forte, ha fatto un ottimo lavoro in fase difensiva, questo è il calcio quando meno te lo aspetti prendi gol. Pensavo di vedere una Roma più avanti nel campo, ma hanno scelto di fare così e hanno ottenuto il risultato».
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