rassegna stampa

Garcia da applausi: i numeri sono da primo della classe

(Il Messaggero – M.Ferretti) È una Roma grandi numeri, quella di Rudi Garcia. Due partite, due vittorie, ad esempio. E poi: cinque gol fatti e zero subiti.

Redazione

(Il Messaggero - M.Ferretti)È una Roma grandi numeri, quella di Rudi Garcia. Due partite, due vittorie, ad esempio. E poi: cinque gol fatti e zero subiti. Una vera partenza sprint, anche se i giallorossi hanno affrontato due neopromosse. In condominio con l’Inter, la Roma può vantare la miglior difesa: un dato da non trascurare, ricordando il recente passato. Analizzando i numeri ufficiali forniti dalla Lega di Serie A, Garcia e la sua squadra sono, e a testa alta, tra le più belle realtà del campionato. E prima di Livorno tutto questo non era assolutamente scontato. Sette le classifiche speciali, Roma cinque volte in testa come nella classifica generale. Non male, vero? I giallorossi, facendo leva sula media delle prime due giornate, sono al comando per quanto riguarda il possesso palla (32’56”), i tiri dentro lo specchio della porta (10), i tiri in totale (21,5), le palle giocate (750,5) e i passaggi riusciti (78,7%). Da segnalare che la Roma è al secondo posto laddove non è prima, e cioè nella pericolosità (79,2% contro l’85% del Napoli) e nella superiorità territoriale (14’01” contro il 14’05” della Juventus). Dati che confermano che il lavoro svolto finora da Garcia è stato davvero buono.

MOSSE E CONTROMOSSE -  Il tecnico francese, stimatissimo all’interno dello spogliatoio, ha saputo (ri)dare alla Roma innanzi tutto una doppia identità, sul piano del gioco e della personalità. In campo la squadra sa cosa fare e sa anche avere l’atteggiamento mentale giusto (vedi la pazienza) per arrivare a centrare l’obiettivo. Finora, la Roma ha segnato soltanto nei secondi tempi e dopo il primo cambio: era accaduto a Livorno (fuori Borriello e dentro Gervinho), è accaduto anche contro il Verona (fuori Florenzi, dentro Ljajic). Solo un caso? Chissà. Come se Rudi studiasse bene la situazione prima di piazzare la mossa decisiva. Di certo, il francese nelle due partite ha ordinato alla sua squadra di non partire con il piede pigiato sull’acceleratore. Rudi, del resto, è appena arrivato nel calcio italiano e, quindi, sta ancora studiando uomini, avversari e situazioni. Con umiltà mista a scaltrezza. Non v’è dubbio che sia già la Roma di Garcia perché anche le prestazioni da applausi a scena aperta di De Rossi e Pjanic, due che sembrano, anzi sono tutt’altra cosa rispetto allo scorso anno, sono legate alla posizione che ha dato loro il tecnico e, soprattutto, al rapporto che Rudi ha instaurato con entrambi.

IL NUOVO DDR -  De Rossi, domenica scorsa, è stato il più bravo dell’intero campionato nei passaggi riusciti (104 contro i 95 di Zuniga). In due partite ha firmato 164 pv, e meglio di lui ha fatto solo Montolivo (168). Parlando di Totti non si può trascurare un dato: il capitano è (già) in testa alla classifica degli assist, 12 (8 solo contro il Verona...). Al 99,9 per cento è tutto merito suo, ma il nuovo sistema di gioco della Roma di certo non l’ha danneggiato.