Se è vero che il valore di una squadra si rispecchia spesso nel suo bomber, allora questa Sampdoria, oggi al terzo posto, ha tutta l'aria di esser umile e, allo stesso tempo, spietata. Umile, perché, anche se l'animo è ambizioso, il volto di Manolo Gabbiadini è pulito e trasmette la grande serenità del momento blucerchiato. Spietata, come nelle ultime sue due reti contro Atalanta e Cagliari. O come ancora su punizione, quella velenosa contro il Genoa e quella potente contro il Toro. La Roma, segnata dalla fresca e dolorosa ferita di Champions, è avvisata.
rassegna stampa
Gabbiadini: “La Roma arrabbiata fa ancora più paura”
"La Roma vorrà riscattarsi, sarà un ostacolo in più, ma saremo preparati anche a questo. Imposteremo la partita, come sempre, per la vittoria"
Manolo, perché oggi la Samp è da sola al terzo posto?
«Le piccole cose fanno la differenza. Ci sono giocatori nuovi, una panchina più lunga e comunque dopo il precampionato eravamo tutti consapevoli dei nostri mezzi e pronti per una grande partenza».
Siete, quindi, pronti per puntare all'Europa?
«Sarà difficile, ma ci proveremo. Dobbiamo affrontare ancora squadre importanti con grandi campioni. Noi abbiamo, però, dimostrato di aver voglia di vincere ogni sfida. Ora sta a noi mantenere questa classifica».
Il più grande merito di Mihajlovic?
«Quello di poter portare avanti il lavoro avviato nella passata stagione, ampliarlo in accordo con la società, imporlo a noi con attenzione e motivazione».
Quali novità ha portato il presidente Massimo Ferrero?
«Entusiasmo, voglia di fare e allegria»".
Manolo, tra le sue "armi letali" c'è la punizione.
«Da piccolo, mi ispiravano molto Juninho, van Hooijdonk e lo stesso Mihajlovic. Consigli dal mister? Si, ma la modalità di tiro resta un fattore personale».
Pensa spesso alla Nazionale?
«Tanto, perché comunque è il sogno di tutti i calciatori, soprattutto giovani. Devo continuare a fare bene con la Samp, la maglia azzurra sarà solo una conseguenza».
Cartellino a metà tra Samp e Juve. Il suo futuro?
«A me piacciono il calcio inglese e quello spagnolo. In Italia dobbiamo imparare molto da loro. Vorrei provare uno di quei due campionati, anche come esperienza di vita. In mente, però, adesso ho solo la Samp».
Come sta preparando Mihajlovic la gara con i giallorossi?
«Come sempre con grande attenzione e studio dei particolariinsieme al suo staff. Lo fa ogni settimana e non ha cambiato il suo programma per la Roma».
Sabato è il primo grande esame. La voglia di riscatto della Roma sarà un pericolo in più per la Samp...
«Intanto non mi aspettavo questo risultato. Il Bayern è oggi una delle tre squadre più forti al mondo, la Roma è stata sorpresa nei primi minuti e questo l'ha condizionata. Però quello che è successo in Champions, per noi, non può essere un riferimento. La Roma vorrà riscattarsi, sarà un ostacolo in più, ma saremo preparati anche a questo. Imposteremo la partita, come sempre, per la vittoria».
Chi toglierebbe agli avversari?
«Non glielo dico, perché ne dovrei togliere troppi...».
Sarà anche sfida tra Gabbiadini e Destro, tutti e due classe 1991?
«No, sarà solo Samp-Roma. Mattia ha una grandissima qualità: segna sempre e per un attaccante è fondamentale».
E cosa rappresenta, per lei, Francesco Totti?
«Non lo conosco personalmente, ma tutti me ne hanno sempre parlato benissimo. È un campione straordinario e lo ha dimostrato soprattutto nella scorsa stagione quando in tanti lo davano per finito».
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