rassegna stampa

Full immersion nel futuro

LaPresse

La Roma si gioca la sua stagione in 17 giorni e 5 partite: dalla visita all’Atalanta alla sfida con il Porto all’Olimpico

Redazione

Quarta (posizione inedita in questo torneo) per un'altra notte, in attesa di Genoa-Milan (ore 15 a Marassi), scrive Ugo Trani su Il Messaggero, la Roma si concentra sul calendario di inizio 2019: adesso Di Francesco e i giocatori lo avranno quotidianamente davanti a Trigoria. Gli occhi subito a quei 17 giorni che, dal prossimo weekend, chiariranno quale stagione sarà per i giallorossi.

Domenica 27 gennaio la trasferta a Bergamo per affrontare l'Atalanta che, salita al 7° posto, punta al 4°; mercoledì 30 gennaio la tappa di Firenze, quindi ancora fuori casa, per il turno secco dei quarti di Coppa Italia contro la Fiorentina; domenica 3 febbraio, all'Olimpico, lo scontro diretto con il Milan per la zona Champions; venerdì 8 febbraio l'anticipo di Verona contro il Chievo ultimo e martedì 12, davanti al proprio pubblico, la gara d'andata contro il Porto per gli ottavi di Champions.

Di Francesco si prepara ad affrontare questo mini ciclo di 5 gare con la rosa chiamante incompleta: sicuramente out Jesus, Perotti e Under, da verificare De Rossi che ancora non è rientrato in gruppo. Massima attenzione, dunque, al minutaggio degli interpreti e di conseguenza alla loro rotazione, anche perché le assenze sono pesanti in ogni reparto.

Il recupero di Florenzi e Nzonzi permetterà all'allenatore di fare il turnover nelle 5 partite ravvicinate. E di ritrovare l'equilibrio. La Roma, esageratamente offensiva contro il Torino, sarà rivisitata in ogni settore. Se dietro, ad esempio, gioca Karsdorp (o Santon), Florenzi può fare l'esterno alto sulla stessa fascia (già successo nel derby e a Mosca contro il Cska). E nel ruolo che Schick adesso conosce meglio (inizia lui, da lì, l'azione del 3-2 di El Shaarawy) e che invece Kluivert, più ispirato a sinistra, non interpreta come dovrebbe. Ma Di Francesco, con il rientro di Nzonzi, cercherà di non rinunciare a nessuno dei 3 italiani di centrocampo. La mossa, già provata nel finale della partita di sabato, è pronta: Zaniolo a destra.