In spagnolo aspettare si dice "esperar", perché in fondo aspettare è anche sperare. Mou non è spagnolo ma è una lingua che parla bene. scrive Stefano Carina su Il Messaggero. A tal punto che la utilizza spesso quando deve spiegarsi in italiano con un termine che non gli è familiare. Anche Dan Friedkin la parla. Del resto il Texas è uno dei tre stati negli Usa dove la presenza ispanica è pari al 30% della popolazione. E speranza e attesa sono il comune denominatore che li lega ad una piazza che attende soltanto che i due si vedano. Ieri Dan, rispetto alle assenze delle ultime settimane, era presente a Trigoria. Come José. Che dopo essersi rilassato il giorno precedente in piscina al Parco dei Principi, ha diretto regolarmente l'allenamento alle ore 16. Sul fatto che si siano incrociati, ci sono pochi dubbi. Il tecnico è stato come di consueto tutto il giorno nel centro sportivo, ha pranzato lì, prima della seduta. Ma sul fatto che i due abbiano parlato di programmi futuri, non arrivano conferme. In realtà nemmeno smentite, il che la dice lunga sul momento. L'importante, al di là della tempistica, sarà capirsi. Perché spesso rimedi tardivi sono peggio dei silenzi. Prendete ad esempio l'appel lo di José nel post-gara contro il Siviglia. Tra le richieste, c'era anche quella di non essere lasciato solo nella lotta contro il mondo arbitrale. Pronta la risposta del club, con la nota (soft) postdatata di 24 ore di Pinto all'Ansa che s'è trasformata però in un boomerang. Agli occhi esterni, infatti, ha demarcato una distanza tra la posizione del club (di cui il gm incarna il pensiero) e quello di José.
Forzaroma.info
I migliori video scelti dal nostro canale
Il Messaggero
Friedkin-Mourinho: si sfiorano, ore decisive
Sul fatto che i due abbiano parlato di programmi futuri, non arrivano conferme. In realtà nemmeno smentite
© RIPRODUZIONE RISERVATA