rassegna stampa

Florenzi, assist e abbracci e la tentazione di dire addio

Il passaggio a Mkhitaryan, gli occhi lucidi e la vicinanza dei compagni: Alessandro protagonista della serata

Redazione

Un abbraccio, elogi a più riprese e un tweet, tutti con il sapore dell'addio, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Il primo è arrivato dopo l'assist che Florenzi ha regalato a Mkhitaryan in occasione del 3-1 che ha chiuso la gara. Tutta la squadra è andata incontro ad Alessandro che, visibilmente commosso, s'è poi girato verso la Curva Sud.

In seguito c'è stato il messaggio sui social di Zaniolo nel post-gara - "Ti meriti tutto il meglio, grande Capitano. Ti voglio bene" - ripreso da Pellegrini in un'intervista rilasciata alla Rai: "Vogliamo bene ad Alessandro, ha dimostrato di essere un vero capitano dentro e fuori dal campo. Ha rispettato le scelte di Fonseca e ora, come ha scritto Nicolò, si merita il meglio".

Lasciando l'Olimpico, nel sottopassaggio, Florenzi ha annunciato ad un dipendente del club: "Domani (oggi, ndc) vi faccio un discorso strappalacrime". Il riferimento del calciatore è alla cena dei dipendenti che andrà in scena questa sera. Se l'agente Lucci s'è poi affrettato in serata a derubricare il tutto ad «una semplice battuta», rimane la seria possibilità che quella contro la Spal sia stata l'ultima partita di Florenzi all'Olimpico con la maglia della Roma. Nel caso, Alessandro diventerebbe il capitano meno longevo della storia.

Nonostante i 90 minuti di ieri sera, dopo 22 gare Florenzi non aveva mai giocato così poco in carriera come in questa stagione. Addirittura l'anno della doppia rottura del crociato era sceso di più in campo rispetto ad oggi: 13 partite (9 di campionato, 1 nei playoff di Champions e tre spezzoni in Europa League) per 955 minuti totali, prima del brutto infortunio contro il Sassuolo, datato 26 ottobre. Ora siamo ormai a fine dicembre (mica un gara prima delle feste natalizie) e Alessandro è arrivato a 732 minuti in campionato e 96 in Europa League, per un totale di 828. Pochi, troppo pochi, per chi vuole ambire a partecipare al prossimo Europeo. Il ct Mancini con lui, al netto delle dichiarazioni pubbliche, è stato chiaro: sarà convocato, soltanto chi trova spazio nei club di appartenenza.

In Italia la candidata più seria rimane la Fiorentina, nonostante Nainggolan lo riabbraccerebbe volentieri a Cagliari. L'alternativa, più defilata, è estera: il Lione di Garcia.