Quello sguardo di Diego Maradona, che accendeva il maxischermo del San Paolo, alla fine ha spostato, e di tanto, gli equilibri, consolidati in questi mesi, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.
rassegna stampa
Flop a casa Maradona
La Roma si ferma contro il Napoli che era stata l'ultima squadra a sconfiggerla in campo
E una partita di calcio, tra squadre che si equivalgono e che più o meno hanno gli stessi obiettivi, è diventata un confronto impari.
Doveva essere la serata del Napoli, che ha ricordato il suo 10, così è stata, e chissà se questo può essere spiegato anche attraverso i tatticismi, che sono scomparsi proprio in quello sguardo luccicante dell'idolo di mille popoli. Di Diego. Che ha guardato e ha benedetto il suo bel Napoli. La Roma è apparsa irriconoscibile ed è tornata a perdere dove era successo l'ultima volta vera (non a tavolino), il 5 luglio scorso, senza questa magia inattesa. La punizione gol di Insigne pure fa parte del gioco del destino: alla Maradona, sempre lui, che ha osservato tutto e ha spinto Lorenzo prima, gli altri poi.
Ma la Roma stavolta ha faticato e forse Maradona c'entra poco. Fatica vera, solo inseguimenti. Dzeko mai in partita, paga la lunga inattività; Pellegrini fantasma; Mancini è claudicante (sarà sostituito da Juan Jesus); Veretout lo diventa (entrerà Villar). Disastro. Così, in effetti, era dura, al di là di quello sguardo magnetico di Diego che illuminava il Napoli e il San Paolo, che presto prenderà il suo nome.
Confusione totale. Nella ripresa, la Roma prova a entrare con un altro spirito, ma non è proprio serata. La Roma aspetta meno, ovvio, e va più in pressione, ma ogni palla persa diventa un'occasione, una ripartenza per il Napoli. La Roma perde, di brutto, ma resta lì (anche col Napoli), in piena zona Champions. Sulle ambizioni scudetto, forse, bisogna ancora attrezzarsi.
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