Il vero colpo di mercato della Roma, la scorsa estate, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero, è stato Di Francesco. Il simbolo della svolta è proprio l’allenatore. Lui sta riuscendo dove altri, anche più celebrati, hanno fallito. Eusebio ha restaurato in fretta Trigoria. Dove ha seminato di testa sua.
rassegna stampa
Eusebio il restauratore
Di Francesco è il simbolo della nuova Roma: credibilità competenza e normalità le armi per la svolta giallorossa
Psicologo dietro le quinte, carismatico in allenamento e stratega in partita. In un colpo solo, ecco il gioco e il pubblico. Eusebio non è stata la prima scelta della società che, dopo l’addio di Spalletti, contattò Sarri e Montella, poi rimasti rispettivamente al Napoli e al Milan. E’ arrivato da ripiego.
Subito chiari i principi del suo calcio, propositivo e organizzato. Non c’è la Roma dei titolari e quella delle riserve. E’ una e basta. In A e in Champions. "Ne voglio due per ogni ruolo", il messaggio di Di Francesco a luglio. Al gruppo e non al club.
La conferma è venuta dal turnover che ha accompagnato i giallorossi nelle 14 partite stagionali. E senza guardare in faccia nessuno. Vi ricordate come ha rimproverato Dzeko che si lamentò per i pochi palloni ricevuti contro l’Atletico? Senza mai negargli, però, la maglia da titolare. Negli addestramenti si è concentrato sul comportamento di squadra. Disponibilità e sacrificio dentro lo schema. Le stesse che lui mette nel preparare o vivere la partita: contro l’Atletico, nella fase più delicata del match, è passato alla difesa 3 che non è nel suo dna. I centrocampisti invitati a fare quei movimenti che favoriscono l’inserimento dei terzini. Le marcature a uomo sui corner. Aggressività e solidità nella stessa esibizione. Idea moderna e internazionale.
Di Francesco, lui sì, anche il mago della plusvalenza. Pensate a Juan Jesus,Gerson,Fazio,ElShaarawy e Peres. Li ha rivalutati, pure approfittando dell’emergenza. Già, ha avuto spesso forfait di primo piano: Emerson, Karsdorp, Schick, Defrel e Peres. Tra loro i 3 acquisti più cari dell’ultimo mercato. Oggi, almeno fino a quando non saranno disponibili gli assenti eccellenti, la Roma è più debole nella rosa dell’anno scorso,pesando le partenze dei titolari Ruediger e Salah. Ma Di Francesco l’ha resa più forte.
In pubblico Eusebio non bluffa mai. E non piange. Nè per le critiche ricevute. Nè quando elenca i pali colpiti. E nemmeno quando conta i crociati saltati e gli infortuni muscolari. Studia la soluzione per il problema, non lo nasconde. Le lacrime non potranno mai sostituire i punti in classifica. "Il nostro pubblico è straordinario, ma anche la squadra ha il merito di trascinarlo con le sue prestazioni". Di Francesco non ha bisogno di fare il ruffiano con la gente. Che, però, si diverte allo stadio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA