Chissà come Rocchi avrà passato la notte, se sarà riuscito a dormire o se, tormentato nel letto, avrà rivissuto e ripassato nella sua mente le immagini di Juventus-Roma, sfida che con le sue decisioni ha condizionato e determinato.
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Eh no, Max: non è riduttivo parlare dell’arbitraggio
È un peccato dover raccontare e commentare il match tra le due squadre più forti del campionato partendo dal direttore di gara. Ma è impossibile non farlo.
È un peccato dover raccontare e commentare il match tra le due squadre più forti del campionato partendo dall’arbitro. È impossibile non farlo e non è riduttivo, come ha detto Allegri. Rocchi ha inventato rigori, aumentato inspiegabilmente il recupero del primo tempo, non ha visto la posizione irregolare di Vidal nella rete decisiva di Bonucci, sbagliato decisioni e ammonizioni, perso totalmente il controllo di una partita che ha reso ancora più nervosa di quanto già non lo fosse.
Ha vinto la Juventus, complimenti alla squadra di Allegri ma la Roma gli è stata alla pari, nonostante tutto.
Sul piano tecnico non è stata una gran partita, le due squadre hanno giocato con attenzione, rispettandosi, cercando di colpire l’avversario sulle proprie debolezze, sbagliando tanto perché anche condizionate dalle tossine accumulate nella Champions. Juventus-Roma come prima, più di prima, dopo i novanta minuti di ieri, sarà una sfida che ci terrà impegnati tutta la stagione. Difficile pensare che abbia gli stessi effetti di nove mesi fa quando, dopo il 5 gennaio scorso, i bianconeri presero il largo e i giallorossi non riuscirono più a recuperare. La Juventus era ed è forte, ora anche galvanizzata dalla vittoria e dal vantaggio acquisito, però la Roma è cresciuta, lo ha dimostrato anche ieri sera. Con la sosta ci sono due settimane per smaltire le polemiche, dimenticare Rocchi e ripresentarsi al via per proseguire la corsa e rinnovare il duello. La stagione è lunga, campionato e Champions sono tutte da giocare, bisogna crederci, nonostante tutto.
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