Forse il segreto è nel soprannome che gli affibbiarono in Inghilterra. Sì, perché Tinkerman può essere letto in due modi: pasticcione o aggiustatutto. Non è un pareggio raccolto all'ultimo respiro con un gol del peggiore in campo per distacco che può raccontare di una Roma rinata. Ranieri, però, è già riuscito in un'impresa: ridare un'anima alla squadra. La risalita giallorossa passa dal fatto che i migliori secondo lui devono giocare. Così è stato per Hummels, stesso dicasi per Dybala. Così Claudio ha in mente di fare anche per Dovbyk e Pellegrini. Il centravanti s'è fermato a Verona, un gol nelle ultime 9 gare. Lorenzo invece in questa stagione non è mai partito. Problemi fisici e tattici per l'ucraino, di autostima per il Capitano. Il modulo sul quale sembra aver virato Ranieri (3-4-2-1, curiosamente lo stesso di Juric) può aiutare sia Dovbyk che Pellegrini. I 18 tiri con un expected gol di 2.29, raccontano di una squadra che ora attacca non più in modo isolato. I terzini salgono, i due trequartisti partecipano alla manovra, Koné arriva alla conclusione. Per questo motivo - spiega Stefano Carina su 'Il Messaggero' - sia Artem che Lorenzo potrebbero beneficiarne. La premessa è che devono stare bene, di testa e con le gambe. Artem va cercato in profondità. Ha un grande limite (utilizza soltanto il mancino) ma una forza fisica che va sfruttata. E Pellegrini è l'uomo in rosa che sa regalare più assist. Ma bisogna stare bene. La Roma ha bisogno di tutti ma non si può permettere di aspettare nessuno. Ci vorrebbe una tregua con chi lo ha eletto a emblema della mediocrità post-Mou. Un po' quello che accadeva a Giannini nel post Falcao, Palla a Tinkerman, lui sa come si fa.
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E Claudio è pronto per un’altra sfida: recuperare anche Pellegrini e Dovbyk
Il modulo sul quale sembra aver virato Ranieri può aiutare sia l'ucraino che il capitano, ma entrambi devono stare bene
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