rassegna stampa

Dzeko, un sospiro da derby

La Roma perde 14 giocatori per le nazionali, ma non Edin che evita viaggi snervanti e resta a Trigoria pensando alla Lazio

Redazione

Segnando o non segnando quest'anno Edin Dzeko per la Roma è indispensabile. Perché è sole e luna, bomber e rifinitore (a Firenze movimento interno per aprire le porte a Gerson, tacco che manda in porta Kolarov e palla gol per Defrel, tanto per fare qualche esempio), come evidenzia Alessandro Angeloni su Il Messaggero.

In campionato non segna da 5 partite, questo è un dato che un po' lo disturba, perché un bomber vive per la porta. Nelle tre vittorie di misura per 1-0 (Torino, Crotone e Bologna), la zampata di Dzeko sarebbe servita a rendere più agevole il successo. Ma il suo apporto non è mai mancato. In stagione ha già toccato quota 10 reti, (7 in serie A e 3 in Champions) ma mai come quest'anno il centravanti bosniaco si è trasformato in giocatore totale. Di assist ne faceva anche la scorsa stagione ma il suo raggio di azione era esclusivamente negli ultimi 20-25 metri. Ora, da un po', è diverso: esce dall'area come gli ha chiesto Di Francesco - per stanare i due centrali difensivi e non è un caso che nelle ultime gare abbiano segnato gli esterni del tridente. La prestazione che fotografa meglio il nuovo Dzeko è quella contro il Chelsea all'Olimpico, caratterizzata da una generosità inedita.

Edin è un altro anche a livello caratteriale. Non è molle come lo dipingeva spesso e volentieri Spalletti. Quella sfumatura caratteriale è stata sostituita da una grinta inconsueta. Basterebbe ricordare il diverbio con Bonucci a Milano, al quale è poi seguita la giocata che ha deciso la partita.

Dopo Alisson, è il calciatore maggiormente impiegato da Di Francesco e inevitabilmente è più stanco di altri: nella Roma del turnover, lui il turnover non lo fa: se in Champions gli è stato risparmiato soltanto l'ultimo minuto del match casalingo contro l'Atletico Madrid, in campionato Edin ha collezionato già 971 minuti, creando 19 occasioni, segnando 7 reti (3 di destro, altrettante di sinistro e una di testa) 2 assist e centrando lo specchio della porta il 48,9 per cento delle conclusioni provate (23 su 47).

L'eliminazione della Bosnia dalla corsa ai mondiali, permetterà al centravanti di riposare. Per la Lazio. Contro la quale ne ha giocati 4 ed è fermo ai gol nel suo primo anno, uno all'andata (con Garcia) e uno al ritorno (con Spalletti).