Dzeko è a secco da tre partite (Udinese, Napoli e Moenchengladbach). E cosa più strana, in carriera non ha mai segnato al Parma, scrive Stefano Carina su Il Messaggero.
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Dzeko, l’uomo assist va di corsa ma ora vuole tornare a fare centro
Edin è sempre di più un punto di riferimento per i compagni e la tifoseria
Se è vero che, complice la retrocessione dei ducali in serie D, li ha affrontati soltanto nella passata stagione (rimanendo comunque all'asciutto), Capitano in assenza di Florenzi, Edin è sempre di più un punto di riferimento per i compagni e la tifoseria.
Fonseca non ne può fare a meno e l'impressione è che l'infortunio di Kalinic centri poco. Perché chi ha Edin, lo sfrutta. Sempre e comunque, al netto di qualsiasi turnover. Sui 1350 minuti disputati dalla squadra in stagione, il centravanti ne ha saltati appena 149. Che sono riassumibili nella gara esterna contro il Wolfsberger e il primo tempo di Genova contro la Sampdoria, quando reduce dall'intervento chirurgico allo zigomo, già sembrava un miracolo (e un rischio: i medici erano contrari) portarlo in panchina.
C'è una Roma con Dzeko e una senza. Fondamentale nel gioco di Fonseca nella doppia veste di rifinitore e finalizzatore, il bosniaco ha dimostrato di non avere paura di nulla. Che segni o meno, Dzeko rimane il calciatore giallorosso più pericoloso. Già 5 le reti in campionato (più una in Europa League), altrettanti passaggi chiave (5). Ma Edin è fondamentale anche in fase di ripiegamento. A partita percorre ben 9,728 chilometri di media. Tra i numeri 9 in serie A soltanto Petagna, Quagliarella e Immobile corrono più di lui.
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