Edin Dzeko non indossa la fascia, ma di Agostino Di Bartolomei ha gli stessi gol: 50, entrando quindi nella top ten dei bomber giallorossi. Certo, Dzeko è attaccante, quindi facile, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero, ma essere accostato al “10” dello scudetto 1983 non è male.
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Dzeko, le nozze d’oro del “buon samaritano” del gol
Gli rimproverano di non essere cattivo ma Edin è l'unico ad aver segnato minimo 50 reti in almeno 3 tornei
Dzeko è l’unico ad aver segnato almeno 50 reti in tre campionati: in Italia siamo a 50, ha lasciato la Premier con la stessa cifra, mentre dalla Bundesliga è venuto via dopo aver realizzato 66 reti.
A Napoli, doppietta a parte, Edin ha fatto un sacco di altre cose, semplificabili con questi numeri: palloni toccati 55, tiri in porta 4, dribbling 75% riusciti, duelli aerei vinti 4/5, spazzate 3, palloni recuperati sempre 3. Molti apprezzano il suo essere attaccante, ma non il suo essere brutale come un bomber.
Il paragone con Ibra è arrivato puntuale: "Non ho mai visto uno con le sue doti fisiche avere queste qualità di sacrificio. Ibra? E’ un po’ più cattivo di lui", la foto di Di Francesco.
E torniamo a quello che diceva sempre Spalletti, che a volte gli faceva girare pure le scatole. "Lui è molto disponibile nel lavoro, magari ogni tanto si assenta in partita quando non gli riesce una giocata o non gli arriva la palla come la vorrebbe. Parlo molto con lui, gli dico di pensare alla giocata successiva che è più importante. Ha qualità tecniche impressionanti e lavora tantissimo", ancora Eusebio.
Quando toccherà alla Roma infilarsi tra Napoli e Juve nella lotta scudetto? Edin, chiedilo a Ago, lui conosce la risposta.
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