Sembravano nati per giocare insieme. Ci sono riusciti appena per una stagione, scrive Stefano Carina su Il Messaggero, quella passata, vestendo la maglia della Roma: 37 gol complessivi, un sesto posto in classifica e una finale di Europa League sfiorata per 8 minuti. Ora Dybala e Lukaku sono separati da 225 chilometri, 13 punti in classifica, 2 gol (4 a 2 per il belga), 4 assist (4 a 0 sempre a favore di Big Rom), 191 minuti (532 quelli giocati dall’argentino in campionato contro i 723 del centravanti) ma restano accomunati dalla loro capacità di dividere. Soprattutto adesso che entrambi hanno soffiato 31 candeline (Paulo 5 giorni fa), si portano dietro qualche acciacco (ieri la Joya ha svolto individuale ma oggi è atteso in gruppo, Romelu convive con un’infiammazione al ginocchio) e non incidono – all’occhio esterno – quanto dovrebbero. Eppure se ci sono due calciatori intoccabili per Ranieri, appena arrivato, e Conte, sono proprio loro due: Dybala e Lukaku. Il tecnico del Napoli lo ha aspettato per tutta l’estate, Sir Claudio se l’è ritrovato ora in corsa e guai a chi glielo tocca.
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