rassegna stampa

Doumbia, fischi su un innocente

Garcia difende la scelta dell'ivoriano, titolare dopo una settimana estenuante: «Forse non aveva ancora le gambe dopo i viaggi fatti, non dobbiamo giudicarlo per oggi. Non ha nessuna colpa»

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Minuto 40 della ripresa: Garcia richiama in panchina Doumbia e gioca la carta della disperazione, gettando nella mischia Sanabria. L’Olimpico, già esasperato, se la prende con l’ivoriano e lo fischia. Non uno, dieci o cento: sono migliaia i fischi che lo accompagnano in panchina. Premesso che chi paga il biglietto ha sempre ragione (o quasi), la bocciatura non può essere al calciatore. C’è infatti da scommettere che Doumbia, già giovedì contro il Feyenoord, sarà il primo ad essere osannato dalla Curva Sud come del resto era accaduto anche ieri, quando intorno alle 14,15 la Roma si era affacciata in campo per iniziare il riscaldamento pre-gara.

Il centravanti (che sarà presentato oggi) non se l'era certo immaginato così il suo esordio in giallorosso. Tenuto a sgomitare in trincea per 85', stretto nella morsa Mendes-Lucarelli, Doumbia alla sua prima in serie A è parso fuori contesto e condizione. Più semplicemente: spaesato. Per carità, ha tutte le attenuanti del mondo: in una settimana è stato proiettato dall'Africa a Mosca, poi a Roma solo venerdì per svolgere le visite mediche. Appena un allenamento con i compagni e subito in campo.

Se ne deve essere reso conto anche Garcia che nel post-partita ha provato a difenderlo: «Forse non aveva ancora le gambe dopo i viaggi fatti, non dobbiamo giudicarlo per oggi. Non ha nessuna colpa». Vero, perché le responsabilità stavolta sono sue, del tecnico di Nemours. Non basta infatti aver «confidato che il loro entusiasmo (anche quello di Gervinho, ndc) potesse essere un bene». Nel momento di appannamento, con una squadra che non ha cambi di ritmo e che fatica a tirare in porta, Garcia ha scelto la via più semplice: quella di affidarsi alla giocata del singolo. E poco importa se Doumbia non era pronto. Errori del genere l’allenatore li ha già commessi in passato. A volte sottaciuti (leggi l’impiego di Keita dopo un viaggio di 8 ore senza passare nemmeno da Trigoria) altri evidenti anche alla claque più miope. Il caso Ibarbo è sotto gli occhi di tutti. Stavolta l’impiego di un calciatore non pronto è costato solamente una brutta figura e tanti fischi. «Fare scelte a partita finita è facile, se avessi scelto Sanabria e Verde mi avreste chiesto perché non avevo fatto giocare Doumbia», ha provato a giustificarsi a fine gara Garcia. Una difesa, però, che fa acqua da tutte le parti.