Diego Perotti è l'eroe del 28 maggio, Totti a parte naturalmente, quello che ha portato la Roma in Champions League, con un gol, non su rigore, ma di interno destro al volo, sotto la Sud. Diego è un difranceschiano della prima ora. Lui si è presentato prima di tutti in ritiro, ha seguito l'allenatore e si è ritagliato il posto da titolare, al netto delle rotazioni necessarie che ha ordinato fin ora DiFra, come scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.
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Diego, errore cancellato: “Non concedo mai il bis”
Perotti è tornato al gol, su rigore, come se fosse capace di segnare solo dal dischetto
Perotti è tornato al gol, su rigore, come se fosse capace di segnare solo dal dischetto. Ha preso pali, ha sempre giocato bene, difficilmente ha sbagliato partita. Eppure id gol ne fa pochi, questo si sostiene e questo dicono i numeri.
"Non si possono tirare i rigori sempre allo stesso modo. Questa rete è servita per vincere e a me per sbloccarmi", le parole dell'argentino a Mediaset e Sky. "Dopo quello che avevo sbagliato non potevo fallire anche questo. La partita? Vittoria importante, in passato questo genere di gare le avremmo pareggiate o perse. Sono tre punti fondamentali. Vincere è la cosa più bella che c'è nel calcio e nello sport: non è semplice, le altre ci conoscono e noi siamo un po' stanchi e le partite con Chelsea e a Torino si sono fatte sentire. Dobbiamo essere corti, stretti e lottare l'uno per l'altro: per ora lo abbiamo fatto bene. Alla fine abbiamo sofferto un po' ma siamo arrivati spesso davanti alla porta e il possesso palla è sempre stato in mano nostra. L'importante era vincere".
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