rassegna stampa

Di Francesco: “Roma non da scudetto”

Il tecnico giallorosso: "Questa squadra deve ritrovare un equilibrio, sono l'allenatore e devo trovare il bandolo della matassa per riportare la squadra ai livelli raggiunti in precedenza. Sono sicuro che ce la farò"

Redazione

Dopo il caso Nainggolan, la sconfitta con l'Atalanta ha aperto la crisi in casa Roma e con la sosta, l'apertura del mercato e il summit societario di Londra, i temi sono tutti molto caldi, come scrive Massimo Caputi su Il Messaggero.

Di Francesco non si nasconde, non l'ha mai fatto, le sue risposte sono dritte e chiare. "Dal punto di vista mentale la Roma fino a venti giorni fa era la squadra rivelazione, aveva fatto benissimo in Champions. Non possiamo essere quelli visti nelle ultime gare". Conosce bene il lavoro e le responsabilità che lo attendono, soprattutto in un ambiente dove dai giudizi positivi si passa, come adesso, a quelli esageratamente negativi «Questa squadra deve ritrovare un equilibrio, sono l'allenatore e devo trovare il bandolo della matassa per riportare la squadra ai livelli raggiunti in precedenza. Sono sicuro che ce la farò».

Come ad inizio stagione, tornano i dubbi sul 4-3-3 e il suo integralismo. Di Francesco, si sa, crede in questo modulo,  ma non chiude affatto ai cambiamenti. "Il sistema vale molto meno dell'aspetto psicologico e parlarne è relativo. Il 4-3-3 è lo stesso modulo che ci ha dato soddisfazioni, denigrarlo adesso lo lascio fare alla gente o a voi. Tante volte si parla per parlare. Ho dimostrato di avere flessibilità, cambiando quando era necessario: valuterò se sarà opportuno, ma quando si allena un sistema bisogna dargli continuità e credere in ciò che si propone. Non posso pensare che la squadra abbia smarrito ciò che conosce o che non creda più in quello che fa".

Inevitabile il discorso su Schick "Tutti ci aspettavamo che rendesse qualcosa in più, ha grandi potenzialità, non le ha ancora dimostrate, ci vuole tempo. Roma ha costruito e distrutto con grande facilità tanti calciatori. Lui è un giocatore in costruzione, diamogli tempo, va aspettato . Ricordo che Tommasi è dovuto uscire da Trigoria scortato dalla polizia ed è poi diventato l'idolo della curva".

Per chiudere un messaggio diretto al gruppo che dovrà ripartire "Voglio giocatori motivati e vogliosi, fino a venti giorni fa lo erano, in poco tempo non può cambiare la testa delle persone. Comunque ora sta a me farli tornare quelli di prima. Non teniamo nessuno che non voglia stare alla Roma".