"C'è poco da dire, abbiamo il destino nei nostri piedi" ha detto ieri Di Francesco, normalmente loquace e sorridente in conferenza, è apparso stranamente più taciturno, coniando bene o male lo stesso concetto, come scrive Stefano Carina su Il Messaggero.
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Di Francesco, il sogno è alla portata: “Niente scherzi”
Il tecnico: "Il Qarabag non è la squadra della prima partita con il Chelsea, è da prendere con le molle e con grande rispetto, ma noi vogliamo vincere"
Per una volta c'è poco spazio per battute e volti distesi. La posta in palio è alta e anche se la Roma è padrona del suo destino e potrebbe passare il turno anche pareggiando o perdendo (se l'Atletico non vincerà a Londra), Eusebio non vuole sentire parlare di calcoli: "Il Qarabag non è la squadra della prima partita con il Chelsea, è da prendere con le molle e con grande rispetto, ma noi vogliamo vincere".
Suona quasi come un avviso ai naviganti. "E' una partita che va aggredita dall'inizio, la caratteristica che ci ha accompagnato finora. Cercheremo di non far respirare il Qarabag, voglio che si parta molto determinati e i rischi saranno inferiori. Affrontiamo una squadra che ha fatto molto bene in trasferta nell'ultimo periodo, soprattutto a Madrid, dove stava vincendo ed è rimasta per mezz'ora in dieci. Sappiamo che se giochiamo al massimo, potremo prevalere su di loro». Niente cali di tensione, quindi. E per una volta, anche un po' di scaramanzia: «Cosa darebbe il passaggio agli ottavi? Aspettiamo di conquistarlo sul campo ma è chiaro che darebbe forza al lavoro che stiamo facendo. Se dovesse essere, ci godremo il risultato, io sono sempre stato ottimista, oggi e nel futuro".
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