Contro l'Empoli Daniele De Rossi taglierà il traguardo delle 500 presenze con la Roma. A ben 5099 giorni dal debutto in Champions con l'Anderlecht. Ben 13 anni, 11 mesi e 24 giorni da quel 30 ottobre 2001. Da allora il centrocampista di Ostia ne ha fatta di strada, senza mai avere troppi peli sulla lingua. Non solo per argomenti come la questione stipendio («Sono il più pagato della serie A con sei milioni e mezzo a stagione? E allora? Secondo i tifosi mi dovrei vergognare quando non gioco bene, come se mi facesse piacere non essere sempre all’altezza. Se un cantante gira in Jaguar è figo, se ci gira un calciatore è stronzo. Non l’ho mai nascosto, quando c’era da rinnovare il contratto... Gioco per chi mi dà più soldi») ma anche per l'amore nei confronti della Roma: «Ho un solo rimpianto, quello di donare alla Roma una sola carriera».
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De Rossi e la Roma, un amore a 500 stelle
Contro l'Empoli il centrocampista di Ostia taglierà il traguardo delle 500 presenze in maglia giallorossa, a quasi 14 anni di distanza dal debutto
Con 499 gare alle spalle, come sottolinea Stefano Carina su "Il Messaggero" l’album dei ricordi è pieno. Come dimenticare il primo gol, al Torino (maggio 2003), coinciso con la prima maglia da titolare. Un tiro da 35 metri che colpisce il palo, beffa Sorrentino e fa alzare in tribuna il presidente Sensi, incredulo. L’ultimo flash è più recente, a Livorno. È la prima di Garcia (25 agosto 2013). Un'intera estate in bilico con sirene inglesi respinte qualche giorno prima. La Roma, reduce dallo schiaffo del 26 maggio, fatica. Decide Daniele nella ripresa regalando i primi tre punti a Rudi e tornando al gol dopo 469 giorni di astinenza. A fine gara dirà: «Dentro Trigoria tutti mi vogliono bene, è una famiglia, la mia seconda casa. Il gol è per noi».
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