(Il Messaggero - S.Carina) Nel fuggi-fuggi generale del post-gara ancora una volta ha deciso di apparire davanti alle telecamere.
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De Rossi ci mette la faccia: “Ne usciremo tutti insieme”
(Il Messaggero – S.Carina) Nel fuggi-fuggi generale del post-gara ancora una volta ha deciso di apparire davanti alle telecamere.
Come gli era capitato in passato, De Rossi decide di schierarsi dalla parte di Luis Enrique: «Qualche tempo fa, ho detto che era il miglior tecnico che avevo mai avuto. Continuo a pensare che sia uno dei più bravi. Ricordo che ho avuto Capello e Spalletti, non pizza e fichi. Ok, non sarà il più bravo ma nemmeno il più fortunato».
Gli viene chiesto se la squadra creda ancora nello spagnolo: «Il gruppo è giù di morale, non voglio dire distrutto ma dentro gli spogliatoi eravamo veramente dispiaciuti. Credo che ci sia grande fiducia nell’allenatore, poi non voglio parlare a nome degli altri, non sono il portavoce di nessuno ed è stucchevole che debba difendere Luis Enrique. Anche perché se mi portano un allenatore che mi fa vincere lo scudetto, farei di tutto per mandarlo via. Ma non credo sia questo il problema». La domanda successiva è inevitabile: quale è allora il problema? Risposta: «A Natale avevamo fatto passi avanti notevoli, diciamo che abbiamo dovuto apportare correttivi perché tenere così tanto tempo la palla ti porta ad essere poco incisivo e a rischiare. Lo sapete come abbiamo perso a Genova, il derby e tante altre partite dove squadre di minor qualità della nostra possono portare un punto a casa. Anche contro la Fiorentina, è stata una partita non spettacolare ma se pareggiavamo avevamo un punto in più. Sono piccole cose che possono e debbono farci migliorare sotto questo punto di vista». Non lo dice ma sembra quasi che voglia suggerire che qualche volta ci si può anche accontentare di un pari. Non sa che poco dopo in conferenza stampa Luis Enrique ribadirà il concetto opposto. Come non è a conoscenza nemmeno della frecciata indiretta che il tecnico della Juventus, Conte, lancerà sempre allo spagnolo: «Borriello è un calciatore che merita. È arrivato in una condizione atletica non entusiasmante e ha dovuto lavorare per mettersi al passo con gli altri. Fisicamente non era al massimo».
Passerella finale sulla contestazione dei tifosi: «Dopo aver preparato la partita in modo minuzioso è arrivato il loro gol dopo un minuto e per l’ennesima volta ci è toccato rincorrere. Ci sono mille scusanti ma non è questo il problema: abbiamo perso col caldo e col freddo, in molte situazioni ambientali e tattiche. Anche oggi la curva ha cantato per 90’, a volte cose meno belle. Il paragone con il Barcellona è assurdo, siamo consapevoli che in Italia c’è molta passione e i tifosi si possono stufare. Ne ho vissute di peggio, un anno mi sono salvato alla penultima giornata. Siamo abituati a passare questi momenti e a superarli insieme».
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