"Speri di capitare in un gruppo buono e poi esce sempre il peggiore". Così parlò Daniele De Rossi lo scorso agosto, appena dopo il sorteggio. Ci sperava, ma ci credeva poco nel passaggio del turno, come tanti del resto. Oggi Daniele De Rossi è in campo, con davanti il Qarabag, per godersi una serata che non si aspettava: gli ottavi sono ampiamente alla portata, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.
rassegna stampa
De Rossi capitan Europa
Il centrocampista: "I sei mesi di Di Francesco siano i migliori di tutti ad inizio percorso nella Roma. Oggi c'è una bella atmosfera"
Sono passati sedici anni dall'esordio di De Rossi in Champions, sedici come il numero della sua maglia e 50 presenze nella massima competizione (sei gol), totali 87 in Europa (con 11 reti). Quest'anno se va bene, oppure l'anno prossimo potrebbe superare Totti (fermo a 57), il capitano dei capitani.
Daniele tutti questi anni ha convissuto con il vizietto delle espulsioni ("dopo Genova ho chiesto scusa, di più non posso fare. Ho la sensazione che i miei compagni mi ritengano una persona perbene, uno che non gli volterebbe le spalle se succedesse a loro"), che lui fa notare come non siano poi così tante se distribuite in sedici anni di carriera; non ha potuto vincere lo scudetto perché il suo talento è arrivato un po' in ritardo rispetto a quel 17 giugno del 2001, ed ora è qui a sperare ancora in quel titolo, quando alla scadenza del contratto manca solo un anno. "Se non avessi creduto nello scudetto avrei smesso prima. Né continuerò a giocare finché non lo vincerò. Non sarebbe giusto, anzi sarebbe da folli, non fa parte del mio carattere. E spero di vincerlo, penso sia possibile".
Di Francesco, per Daniele, è il nuovo punto di forza. De Rossi ricorda quando disse che era "complicato" sostituire Spalletti. Oggi non ha cambiato idea. "Avevo ragione: era complicato non impossibile. In quei giorni si parlava di quell'allenatore, che passava come uno sprovveduto. Qualche casino l'ha fatto, sapete cosa è successo, del clima con Francesco. Ne abbiamo risentito un po' tutti. Ho detto difficile, non impossibile. Ora facciamo gli scongiuri, ma credo che i sei mesi di Di Francesco siano i migliori di tutti ad inizio percorso nella Roma. Oggi c'è una bella atmosfera".
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