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Il Messaggero

Dal boato per Toni all’addio di De Rossi. Claudio all’Olimpico, teatro del cuore

Dal boato per Toni all’addio di De Rossi. Claudio all’Olimpico, teatro del cuore - immagine 1
Dopo Napoli e Londra il tecnico torna nel suo stadio che gli ha regalato emozioni, entusiasmo e sogni, ma anche lacrime
Redazione

L'Olimpico, finalmente. Dopo le lacrime, dopo i sogni, dopo aver sfiorato qualcosa di magico. Claudio Ranieri ritrova l'amico perduto, dopo aver guidato la Roma a Napoli e a Londra. Torna nel suo stadio, con lui spesso inviolato. L'ultima volta dalla panchina dell'Olimpico aveva salutato una bandiera come lui, Daniele De Rossi. Roma-Parma, 26 maggio 2019. Lo scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. L'Olimpico è una giostra, un saliscendi di emozioni. Qui Ranieri ha vissuto svariate gioie, ha pianto, si è emozionato. All'Olimpico con lui abbiamo potuto ascoltare il boato più fragoroso dei tifosi. Quel boato ranieriano era legato al nome di Luca Toni, si giocava Roma-Inter, quella rete regalava la vittoria contro Mourinho, era il sogno scudetto per la sua Roma, che poi sparì contro la Sampdoria, qualche settimana dopo, poco meno di un mese. Quella era appena la sua seconda sconfitta in casa, l'altra era arrivata contro il Livorno. Questo stadio è sempre stato il suo palcoscenico luminoso, anche nella sua seconda avventura. L'Olimpico è magico, con Ranieri, anche da semplice spettatore. Stasera un'altra accoglienza, il terzo inizio.