Alla Roma serve soprattutto serenità: questa è la diagnosi degli ultimi 10 giorni, soprattutto dopo l’arrivo di Claudio Ranieri e alla vigilia di un match a Napoli che, nelle attuali condizioni, sembra proprio proibitivo, scrive Paolo Liguori su Il Messaggero nella sua rubrica 'Curva Sud'. Il bello è che questa diagnosi sembra condivisa da tutti, anche perché è la più semplice e mette in ombra i problemi veri e gravi che hanno portato la squadra e l’ambiente in questa situazione. Se volessimo essere davvero faciloni, allora bisogna dire la verità: alla Roma mancano due o tre giocatori chiave e di qualità, quelli porterebbero davvero serenità anche a Claudio Ranieri, che non merita di diventare il terzo capro espiatorio in panchina di errori altrui. Una punta, un laterale basso e un terzo elemento suggerito dalle scelte del nostro coraggioso Patriarca giallorosso. E ancora di più manca una scelta umile della proprietà di un amministratore delegato esperto del calcio italiano.
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Il Messaggero
Da Mourinho nulla è cambiato
Ranieri non merita di diventare il terzo capro espiatorio in panchina di errori altrui
Ricordate cosa chiedeva Mourinho? Siamo ancora a quel punto, perché nulla è cambiato: l’allenatore è sempre uno di noi, come José e Daniele, ma poi? I Friedkin non possono decidere tutto e amministrare da migliaia di chilometri di distanza.
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