I due punti persi ieri incideranno sul futuro prossimo della Roma molto più di quello che dice la classifica, come evidenzia Massimo Caputi su Il Messaggero.
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Con Totti divorzio inevitabile ma non deve gestirlo il tecnico
All’occasione tristemente fallita di un lieto fine nella storia tra Totti e la Roma, non si può aggiungere l’ulteriore beffa del mancato piazzamento in classifica
Nel suo editoriale sulle pagine sportive del quotidiano il giornalista scrive che "la partita di Bergamo ha confermato i vecchi limiti di personalità della squadra, e il litigio Totti/Spalletti lascia segni profondi. Da ieri pomeriggio l’addio tra la Roma e il suo Capitano ha praticamente il sapore amaro dell’ufficialità. L’acceso diverbio con il tecnico è stato, infatti, l’atto definitivo. I comunicati e i tentativi di sminuire l’accaduto nulla possono di fronte all’oceano di reazioni e valutazioni che l’episodio ha subito, inevitabilmente, scatenato. Gli strascichi saranno lunghi, e non aiuteranno la Roma. Ciò che da mesi divide tifosi e media, continuerà a togliere energie e a rallentare il già complicato processo di crescita tecnico, societario e ambientale.
Il rapporto è evidentemente conflittuale e avvelenato, il forte nervosismo dei protagonisti ha scatenato la vicenda di Bergamo in tutto il suo fragore. C’è un campione al bivio della propria esistenza sportiva. Nonostante l’età, è e si sente ancora protagonista, eppure gli fanno capire che per lui non ci sarà più spazio. C’è un allenatore richiamato per costruire una Roma vincente ma che la vede smarrirsi, in quanto ancora troppo fragile. In tutto questo ha il compito più arduo e ingrato in assoluto: gestire l’addio a Totti. In ruoli e in modi differenti i protagonisti vivono la loro contorta realtà da incompresi, impotenti loro malgrado".
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