rassegna stampa

Con il Genoa per dovere di Champions

Al di là delle feste e degli addii forzati, servono altri tre punti per confermare il secondo posto

Redazione

Domenica all'Olimpico c’è una partita, non c’è solo Totti. "Insieme per i tre punti, per ascoltare di nuovo l’inno della Champions e per Francesco" scrive Monchi su twitter.

Lui che è appena arrivato e sembra aver capito tutto. Ma la gente lo sa: domani sarà all’Olimpico per tifare Roma e salutare il giocatore che meglio l’ha rappresentata in questi ultimi 24-25 anni, come scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.

Roma-Genoa significa parlare di tutto e delle sue singole parti. Spalletti guiderà la Roma come tecnico (quasi) dell’Inter, autorizzata ad annunciare il suo nome come prossimo tecnico della ricostruzione nerazzurra. Ci sarà Totti, chissà se nelle vesti di calciatore (probabilmente sì, almeno per un bel pezzo) o solo di spettatore. Ci sarà la squadra migliore perché, al di là del clima, quella di domani è e sarà una partita da vincere comunque e a tutti i costi. Ci sarà la formazione migliore. Quella vista nell’ultimo periodo con la presenza – rispetto a Verona – di Nainggolan al posto di Paredes. Sarà la partita per superare gli ultimi record (per tanti inutili) rimasti. Ognuno giocherà per il suo primato, da Spalletti (ottantasette gol in campionato sono gli stessi della stagione 1930-1931 quindi record eguagliato e quindi superabile) a Dzeko, che ambisce a diventare il miglior bomber (stagionale) della Roma (con i suoi 28 centri, Dzeko in campionato ha raggiunto Enrique Guaita al secondo posto dei bomber romanisti di tutti i tempi ed è a un passo da Rodolfo Volk che nel campionato ‘30-‘31 ne fece 29). La spinta in più di ogni singolo, insomma, dovrà regalare alla Roma quel secondo posto che merita, chiudendo a un passo dalla Juve e davanti all’esaltatissimo Napoli di Sarri. Poi, saluti a chi se ne andrà. Per forza o per scelta. Che sia festa per tutti. E se non si vincerà, mica daremo la colpa a Totti eh?