rassegna stampa
Come se fosse l’ultima spiaggia
Subito in campo per reagire dopo la batosta col Bayern
Lo schiaffone brucia ancora. Parliamoci chiaro: quando si finisce nella storia delle sconfitte europee non si può uscirne di corsa. Tutte le verità sono state dette: c’è stata superficialità, presunzione, errori. L'allenatore si è preso le responsabilità come meglio non si potrebbe, è stato bravissimo a gestire il tracollo. E noi, il pubblico, ci siamo comportati meglio di sempre, all'altezza di quel coro formidabile "que sera, sera" del 1985. Facciamoci un applauso, per una volta, e guardiamo avanti. Con troppa facilità, si immagina di ricominciare la marcia trionfale in campionato, oggi contro la Sampdoria. A Genova affrontiamo un'altra squadra imbattuta, come la Juventus, una squadra pericolosa e motivata, capace di colpire anche su palle inattive. Copiano i tedeschi, dicono che la Roma è fortissima, ma si sono preparati tutta la settimana per batterla e raggiungerla.
Non è il caso di tremare perché l'organico giallorosso per fortuna consente di mettere in campo una squadra forte e completa, ma sarà importantissimo affrontare la partita come se fosse il secondo atto di un dramma che cerca il lieto fine. Umili e compatti, con attenzione e impegno. Ci aspettano ancora dieci giorni di fuoco dopo Genova e non dobbiamo ustionarci. Non può esser una sconfitta, seppur tremenda, a cancellare tutto quanto di buono la squadra ha saputo fare dall’inizio della stagione, come ha sottolineato Garcia. La Champions è una cosa, la Serie A un’altra, ben diversa.
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