rassegna stampa

Cole, le due facce di un oggetto misterioso: integrato nel gruppo, ma in campo sparisce

La scintilla per accenderlo sembrava essere arrivata nella notte di Manchester: contro il City, Ashley Cole aveva giocato la sua migliore partita. Poi la luce, complice la furia di Robben, si è spenta nuovamente

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La scintilla per accenderlo sembrava essere arrivata nella notte di Manchester. Contro il City, Ashley Cole aveva giocato la sua migliore partita. Nulla di trascendentale (aveva solo sofferto nel finale Zabaleta) ma quanto basta per augurarsi un calciatore diverso da quello visto in avvio di stagione. E invece, dopo una gara dove si è limitato al classico compitino con il Chievo, la luce, complice la furia di Robben, si è spenta nuovamente.

AAA CERCASI ASHLEY

Accolto come meglio non si poteva dal club (e dalla tifoseria), Cole non ha avuto, come è accaduto spesso ai calciatori inglesi, problemi di ambientamento in città. Ha trovato una bellissima casa nel quartiere Eur, studia l’italiano a Trigoria insieme a Yanga Mbiwa, nello spogliatoio ha legato con De Rossi e quando si tratta di divagarsi lo fa spesso con Nainggolan e Strootman. Il processo di adattamento extra-campo, dunque, è riuscito al meglio, a tal punto che da un mese si è fatto spedire la sua inseparabile Mercedes SL63. Diverso il discorso con gli scarpini ai piedi. Timido, poco propositivo, vulnerabile in fase difensiva, non ha dato il contributo che da lui ci si attendeva. Alla vigilia del match col City dichiarò che poteva fare meglio se avesse giocato di più. In realtà le occasioni non gli sono mancate. In campionato è partito titolare cinque volte su sette (Fiorentina, Empoli, Cagliari, Verona e Chievo) mentre in Champions due su tre (City e Bayern). In Inghilterra non utilizzano il fioretto per analizzare la sua esperienza italiana: «E’ arrivato da tre mesi e il contributo più memorabile di Ashley resta la posa che assume ai margini di una foto di gruppo che ha poi scatenato l’ironia del web», ha scritto qualche giorno fa il Daily Mail. Ora il suo futuro torna in bilico. La Mls rifiutata a giugno, perché voleva giocare «in un campionato e in una squadra più competitiva», potrebbe tornare d’attualità a breve. Per sostituirlo, nelle ultime ore è tornato a circolare il nome di Adriano che sinora con il Barcellona ha racimolato appena 197 minuti in stagione. Monitorata anche la situazione di Pasqual (fu proprio Sabatini a lanciarlo ad Arezzo) in scadenza a giugno che non ha ancora trovato l’intesa per il rinnovo con la Fiorentina.