rassegna stampa

Castan, un mistero lungo quaranta giorni

Dopo un mese e mezzo dall'unica apparizione in campo contro il Verona, il difensore brasiliano dovrebbe tornare al suo posto al centro della difesa al fianco di Manolas

Redazione

Quando scese in campo il 22 agosto contro il Verona, Rudi Garcia disse che Castan non era ancora pronto. Il brasiliano aveva bisogno di una migliore condizione fisica dopo un anno di inattività. Dopo un mese e mezzo, quindi, dovrebbe averla ritrovata, come scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.

Quel “non è pronto” allora lascia pensare a qualcosa di diverso. Forse è stato un termine usato da Garcia per far capire che Castan non era in grado di giocare subito ad alti livelli per una serie di motivi, fisici e psicologici. La tenuta atletica non bastava. Ovvio: il difensore brasiliano, che ce l’ha messa davvero tutta per cominciare il campionato subito in tiro, ha pagato lo sforzo, la disabitudine alla partita (un anno di inattività pesa nelle gambe e nella testa). Forse la fretta, l’ansia da prestazione. Lui stesso pretendeva, anche giustamente, di essere considerato un calciatore come gli altri. E certe prestazioni fornite in estate dimostravano il contrario, che ci voleva ancora un po’ di tempo.. A Verona è scattato l’allarme e Castan ha ricominciato da capo o quasi. Da quel giorno ha smesso di pensare alla partita ma solo agli allenamenti, al lavoro, a ritrovare la convinzione necessaria per affrontare un match. Nel frattempo Garcia lo ha lasciato in panchina nonostante l’emergenza.

Domani con il Palermo torna l'emergenza. Ruediger difficilmente verrà rischiato, Manolas è l'unico centrale di ruolo. Sembra quindi arrivato il momento di Castan, sempre che non giochi ancora De Rossi al fianco del greco.