È la prima agenzia di rating del calcio, ed è italiana. Si chiama PlayRatings ed è nata quasi per gioco, a Roma, da un gruppo di economisti dell'Università di Tor Vergata e della Banca Mondiale, che hanno adattato un algoritmo da loro ideato, per la valutazione degli asset di mercati complessi, per stimare il corretto prezzo di vendita dei calciatori, come scrive Alessandro Di Liegro su Il Messaggero.
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Calciomercato, c’è l’agenzia dell’ok il prezzo è giusto
La struttura italiana stabilisce il costo esatto del giocatore in base a parametri come contratto, salario e prestazioni
In soli quattro anni è entrato nei computer di presidenti e direttori sportivi di club di Serie A, Premier e Liga, procuratori e istituzioni internazionali sportive, che utilizzano la piattaforma di PlayRatings per stabilire la congruità del prezzo di un trasferimento o di un salario. Tecnicamente, l'algoritmo simula modelli econometrici atti a stimare il range di prezzo atteso sul mercato di una determinata performance in un determinato momento, e di simulare il valore netto atteso di un determinato calciatore in una determinata squadra in base a contratto, salario, prestazione attesa e molti altri parametri.
Pensiamo a Salah: quando fu trasferito al Liverpool era l'acquisto più caro di sempre del club inglese. Secondo la piattaforma, se avesse continuato a performare come per la Roma sarebbe stato un acquisto assai azzardato, ma le prestazioni in maglia Reds dell'egiziano hanno accresciuto il suo valore del 230%.
PlayRatings, a differenza di altre piattaforme attualmente in sviluppo dagli organi di controllo calcistico, non nasce per limitare i prezzi gonfiati dei calciatori, ma per tradurre gli scenari possibili di performance in scenari economici e ottenere indicatori di convenienza e di rischio utili per arrivare in trattativa preparati, e per ridurre i rischi di investimenti che nel calcio, a volte, rasentano l'irrazionalità.
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