Dopo dieci giorni vissuti come se fosse "Scherzi a parte", la Roma affronta oggi una partita-verità contro il Venezia: viene da ridere solo a rileggere, anche pensando che sulla panchina opposta siede Eusebio, che è un pezzettino del nostro cuore. Come riportato da Paulo Liguori su Il Messaggero, e anche di quello di Matias Soulè. Ma le cose stanno così: dopo l'Udinese bisogna capire se la squadra ha una continuità vincente, perché il Genoa e il Bilbao hanno evidenziato una fragilità pericolosa. Forse, con il clima che hanno creato decisioni impreviste e sciagurate della proprietà, non si poteva sperare di meglio. Forse soltanto il centravanti, che non era un problema: Artem è sicuramente forte ma in quel ruolo avevamo Romelu e Tammy. Avercene, salvo i guadagni di cassa: è vero, forse Lukaku costava troppo, ma Tammy, come Bove, lo abbiamo ceduto in saldo. Per il resto, Dybala è sembrato più in forma, anche se non più resistente, e la spina dorsale Pellegrini-Mancini-Cristante è sembrata sempre solida a chi guarda il campo. Chi immagina altro viene fomentato a fischiare i giallorossi più rappresentativi. Perché, mi chiedo? Hanno cacciato Mourinho, come sostiene qualche buontempone? Hanno cacciato Daniele De Rossi? Assolutamente no. C'è infine il problema dei cugini: i biancazzurri dell'Everton.
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