Un percorso a ostacoli. Prima sì, poi no, ora di nuovo sì e stavolta sembra davvero quella giusta. Davide Astori si riaccende d’azzurro, Bari gli ha restituito ciò che in passato si è perso per un soffio. Per adesso è il vice Chiellini, in futuro si vedrà. Martedì, con ogni probabilità, dovrà sostituire ancora lo juventino, fermo per un problema al polpaccio (la risonanza non ha evidenziato miglioramenti, ma Conte vuole che resti in ritiro), esattamente come avvenne il giorno del suo esordio in azzurro regalatogli da Prandelli, il 29 marzo 2011, amichevole Ucraina-Italia (0-2, Davide espulso nel secondo tempo per somma di ammonizioni, dopo essere entrato al posto di Giorgio). Astori in azzurro ha avuto alterne fortune: ha sfiorato sia l’Europeo del 2012 in Polonia-Ucraina, sia il Mondiale in Brasil. Per il primo era in dubbio Barzagli, che poi ha recuperato in extremis, e Davide era ed è rimasto riserva.
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Astori concede il bis
Davide Astori si riaccende d'azzurro. Per adesso è il vice Chiellini, in futuro si vedrà.
LA RIVINCITA NAZIONALE
Dopo aver partecipato alla Confederation del 2013 (realizzando anche il suo unico gol in Nazionale, Italia-Uruguay, finale per il terzo posto), si sono perse le sue tracce azzurro all’indomani della sfida contro l’Armenia a Napoli nell’ottobre del 2013. Mondiale sfumato proprio lì, con sommo dispiacere per Davide che, non più di un mese fa, ci ha confessato di non ritenere affatto chiuso il discorso azzurro. Appunto. Non solo si è riaperto e anche di slancio. Contro l’Olanda si è sistemato a sinistra della difesa a tre proposta da Conte. Un ruolo che nella Roma non ricopre: attualmente fa il centrale destro in un reparto a quattro, nel Cagliari faceva il sinistro dei due centrali, sempre di una difesa a quattro. Astori è uno che si adatta, e infatti dopo la sfida con l’Olanda ha ricevuto anche i complimenti di Conte, a lui e tutto il pacchetto arretrato, composto da Bonucci (suo grande amico, con lui ieri botta e risposta scherzoso su twitter) e Ranocchia, più gli esterni De Sciglio e Darmian. Un terzetto, quello centrale, molto ben protetto. Con questo schema, i tre in mezzo sono - sulla carta - meno esposti e in più possono contare sullo schermo De Rossi che, è vero che con l’assenza di Pirlo fa più il regista che non il difensore, ma là davanti ai tre si fa sentire nel lavoro oscuro.
Astori, nel terzetto di Conte può giocare come sinistro e in mezzo. Al momento è il primo delle riserve, ma ora si ritrova improvvisamente titolare contro la Norvegia. Quella di martedì sarà la sua terza gara di qualificazione (due le ha giocate per il Mondiale, contro Bulgaria e Armenia), la prima per un Europeo. Per il resto, a parte la Confederation 2013, ha giocato solo amichevoli. Il bilancio: otto presenze in totale, un’espulsione, un paio di amarezze e l’orgoglio di aver segnato una rete azzurra come giocatore del Cagliari, non succedeva dai tempi di Gigi Riva. Ora nella Roma - con Balzaretti fermo da tempo ai box - è l’unico difensore italiano, visto che i suoi compagni giallorossi si chiamano Torosidis, Holebas e Manolas (Grecia), Maicon e Castan (Brasile), Cole (Inghilterra) Emanuelson (Olanda). L’unico difensore della Roma convocabile da Conte, insomma, è stato convocato. La delusione vissuta quando il Milan lo ha scartato, è stata compensata dall’arrivo in giallorosso (così ha detto lui stesso), quelle patite in azzurro (con Prandelli), le sta dimenticando ora che Conte gli sta ridando fiducia. Per Astori è arrivato il momento delle rivincite. Tutte insieme.
ALE SPERA, STOP PER DE ROSSI
Se Astori al momento è in rampa di lancio, c’è un altro romanista che spera di ritagliarsi uno spazio in azzurro: Alessandro Florenzi. La formazione anti-Norvegia è più o meno fatta, il dubbio di Conte è come sostituire Marchisio, squalificato. In vantaggio su tutti, perché provato tutta la settimana a Coverciano, è Marco Parolo. Ma Florenzi vuole concorrere per quel posto, anche se nella Roma non ricopre il ruolo di mezz’ala ormai da un po’. Conte ha molta stima di Florenzi (lo voleva alla Juve), ha individuato in lui delle qualità da jolly, raramente riscontrabili in molti calciatori. Nell’ultimo anno Alessandro ha giocato da attaccante e ora fa anche il terzino. Mezz’ala mai. In porta toccherà a Buffon, confermato il doppio centravanti Zaza-Immobile. De Rossi, dopo l’Olanda, ha riportato un trauma al collaterale del ginocchio sinistro. Nulla di grave, ma sente dolore. Un minimo rischio di saltare la Norvegia, c’è.
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