rassegna stampa

Al centro del mirino

Nonostante l'avvio di stagione del bosniaco (tra amichevoli estive e prime partite ufficiali) sia stato certamente positivo, l'attaccante finisce regolarmente sul banco degli imputati

Redazione

Nelle prime quattro gare stagionali, Edin ha giocato sempre, partendo titolare in tre occasioni e subentrando all'inizio della ripresa nella quarta. Per lui, Lucio ha rinunciato addirittura al modulo che tanto aveva fatto bene nella passata stagione. E siccome l'allenatore non è un masochista, sta a significare che negli occhi di Dzeko deve aver visto una scintilla diversa rispetto allo sguardo spento del girone di ritorno dello scorso campionato. Eppure nonostante l'avvio di stagione del bosniaco (tra amichevoli estive e prime partite ufficiali) sia stato certamente positivo, l'attaccante finisce regolarmente sul banco degli imputati.

Come riportato nell'edizione odierna de "Il Messaggero", il problema forse è a monte e va ricercato nelle aspettative che l'acquisto di Dzeko aveva creato. L'arrivo del bosniaco è stato infatti presentato alla piazza associandolo a quello di Batistuta nel 2000-01. Edin sembra destinato a rincorrere quel che non è e non può essere. Anche se Spalletti non ha perso la speranza e continua in ogni occasione a pungolarlo, per poi rimanerci male e disperarsi (il tuffo di Cagliari si spiega per una lentezza del bosniaco nel catapultarsi su un pallone vagante in area) quando vede che gli manca sempre quel briciolo di cattiveria che farebbe la differenza.

Una traversa e un gol all'Estonia su rigore che si era procurato (oltre all'impegno come ambasciatore Unicef nella sua Sarajevo) lo restituisce a Spalletti carico d'entusiasmo: «Sì, finalmente sto bene e si vede», le sue parole a fine gara. Anche perché sia che il tecnico opti per il 4-3-3 o per il 3-5-2 sembra difficile che Edin possa restare a guardare contro la Sampdoria.

(S. Carina)