Pochi cambi, magari in corsa e sempre mirati è il mantra di Spalletti e Pioli. Il turnover, a sentire i due tecnici, si fa solo quando è indispensabile. Perché spesso è controproducente e quindi si paga, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero.
rassegna stampa
A lezione di tattica
Spalletti e Pioli preparano al meglio la sfida del Meazza decisiva per tutte e due le squadre. in campo due moduli a specchio
Spalletti a San Siro ripartirà dalla formazione base che gli ha permesso di restare in corsa su 3 fronti. Spazio, dunque, ai titolari risparmiati proprio per la sfida contro l’Inter: Ruediger (ha giocato la ripresa, ma non tutta, avendo saltato il finale per la sciocca espulsione: probabile la multa), Fazio (dentro solo negli ultimi minuti della partita contro il Villarreal), Nainggolan (in campo solo per un quarto d’ora), Emerson e Strootman (entrambi in tribuna), Szczesny, Dzeko e Salah. La formazione migliore in vista del viaggio a Milano che sarà pure l’inizio del mini ciclo sicuramente più impegnativo: domani i nerazzurri, mercoledì la prima semifinale di Coppa Italia contro la Lazio e sabato lo scontro diretto con il Napoli all’Olimpico.
Anche Pioli va sul sicuro e quindi è pronto a dar fiducia agli interpreti più utilizzati. Tornano dall'inizio Ansaldi, Kondogbia (leggermente influenzato) e Icardi. Non ci sarà Miranda perché squalificato.
La Roma ha ormai il suo sistema di gioco di riferimento: dal derby del 4 dicembre è il 3-4-2-1. Solo contro la Juve, il 17 dicembre allo Stadium, è stato scelto il 4-2-3-1. Pioli, proprio a Torino lo scorso 5 febbraio contro i bianconeri, ha deciso di sistemare l’Inter con lo stesso modulo dei giallorossi.
La difesa a 3 dei nerazzurri, almeno nei movimenti, è simile a quella di Spalletti. Che, nella sua formula ibrida, l’ha battezzata a 3 e mezzo (anche a 4 o a 5). Del resto spesso si abbassano in contemporanea Peres ed Emerson (sempre uno dei due). Con Candreva e di solito D’Ambrosio (domani con Ansaldi o, forse, con Nagatomo che è più veloce: su quella fascia sfreccia Salah) l’assetto nerazzurro sembra addirittura più spregiudicato: un’ala e un terzino. Ma è anche l’anticamera del 4-2-3-1, mai abbandonato da Pioli: basta spostare a destra D’Ambrosio e far scendere in difesa Ansaldi o Nagatomo per cambiare modulo.
Se la Roma, con la sua continuità, è sempre al 2° posto, l’Inter, da 10 gare, viaggia al ritmo della Juve: 9 vittorie e 1 sconfitta, quella contro i bianconeri.
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