(Corriere dello Sport - R.Maida) Non gli è servito uno sguardo al mare, nero come la sera, per rivivere quello che è stato. Il vortice di sensazioni, sia pure compresso dalla sua maschera imperturbabile, lo aveva accarezzato per tutta la settimana (...)
rassegna stampa
Zeman: «Siamo forti lo vedrete»
(Corriere dello Sport – R.Maida) Non gli è servito uno sguardo al mare, nero come la sera, per rivivere quello che è stato.
Questa sì, per Zdenek Zeman è una partita speciale. Per i sentimenti personali forse conta anche più di Lazio-Roma. «Sono contento di tornare - spiega - anche se da nemico. I ricordi sono più che positivi, non solo per i risultati sul campo ma anche per il comportamento che ha avuto la gente di Pescara con me. Gli esperti dicevano che saremmo retrocessi e invece abbiamo vinto il campionato segnando 90 gol. Non so come sarò accolto, non mi aspetto niente, perché i tifosi faranno il tifo per la loro squadra e io sarò un avversario»
.
IL MOMENTO - Il Pescara ha appena cambiato allenatore, passando da un allievo di Zeman a un altro: dopo Stroppa, ecco Bergodi. Il maestro parla con affetto ma dà anche una bacchettata ai vecchi amici: «Mi dispiace per Stroppa e per l’ambiente pescarese, che è un po’ depresso. Purtroppo hanno cambiato molto la squadra, dopo aver perso tre calciatori importanti come Insigne, Verratti e Immobile, e non hanno ancora trovato un’identità: troppe novità, troppi moduli. Ora non so cosa farà Bergodi che è un ragazzo serio e un tecnico preparato. Di solito le sostituzioni portano bene, io mi auguro che sia così ma non da subito. C’è ancora un campionato da giocare e la squadra ha dei valori che conosco bene» .
(...) «Per me i risultati non sono stati soddisfacenti a causa degli errori che abbiamo commesso. Ma le prestazioni sono state positive, a parte la sconfitta con la Juve: abbiamo sempre giocato meglio dell’avversario. Compresa la partita con il Torino, in cui abbiamo tirato più di venti volte in porta. Quindi sono ancora sicuro che questa squadra possa competere alla pari con tutti. Deve essere così» . Il suo ottimismo si identifica in una proiezione: «Alla Roma che voglio io mancano ventiquattro partite...» . Come dire: seguitemi e vedrete che i conti finali mi daranno ragione.
PILLOLE - La domenica delle emozioni è importante anche per pensare a chi non c’è più ( «Ma io a Franco Mancini penso sempre» ) e per i numeri di Zeman, arrivato alla centesima partita da allenatore della Roma : «La mia partita migliore rimane quella contro il Milan. Perdemmo 3-2 giocando benissimo» . Si riferisce alla trasferta dell’ottobre ‘98 a San Siro, confermando una filosofia di vita che non dipenderà mai dagli episodi. E nemmeno dai giocatori, tipo De Rossi che rischia di essere sedotto dal Paris Saint-Germain. «Lo stimano in tanti - avvisa Zeman - non solo Ancelotti. Però sta alla Roma. Problemi tra di noi non ce ne sono. Che poi tra un allenatore e un giocatore si possa parlare di tattica o di ruoli, è normale» . Ed è normale, secondo la Roma, anche l’idea di rinunciare a giocatori esperti per puntare sui giovani. Zeman liquida il concetto con una battuta pungente: «Noi abbiamo fatto un progetto che ci porterà delle soddisfazioni in futuro: contro il Torino hanno concluso la partita undici calciatori nuovi. Mi chiedete di Pizarro. Ma la Roma ha avuto tanti giocatori bravi: anche Batistuta se tornasse ci potrebbe aiutare» . Batistuta, che ha 43 anni, ha chiuso con il calcio di élite nel 2003 e non riesce più a correre per i dolori alle gambe.
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