rassegna stampa

Sinistro e gioco aereo: Astori convince Garcia

Astori si allena con la squadra e mostra a Garcia le sue qualità: buon senso dell’anticipo, piede sinistro delicato, una sana aggressività e un ottimo colpo di testa.

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Adesso è davvero parte integrante del gruppo, con quei colori addosso e il pallone tra i piedi. Davide Astori, sfiancato da dieci giorni di lavoro con Zeman, era arrivato negli Stati Uniti un po’ provato e si era sottoposto a un paio di giorni di fisioterapia, invece ieri stava benissimo e si è allenato con i compagni mostrando a Garcia le sue qualità; buon senso dell’anticipo, piede sinistro delicato, una sana aggressività e un ottimo colpo di testa.

Ha trovato in organico altri due difensori mancini come lui, Castan e Romagnoli, e sa che dovrà sudarsi il posto in squadra. Ma le prime sensazioni reciproche sono state positive, come ha rivelato proprio Castan: « Un giocatore come Astori ci serviva. Con Davide ci siamo rinforzati». Peraltro, in carriera Astori ha giocato anche come centrale destro in una difesa a quattro e quindi potrebbe tornare utile come vice Benatia. E se l’hanno accolto bene i concorrenti, figurarsi i ragazzi che lo conoscevano già: Nainggolan, De Rossi e Destro che lo hanno incrociato più volte in Nazionale. In camera sta con un altro nuovo acquisto, Emanuelson, al posto di Strootman, rimasto a Boston a curarsi.

Ne ha fatta di strada Astori. Nella stagione 2006/07, all’indomani di Calciopoli, il Milan lo mandò in prestito per due anni nell’area di Cremona. Prima al Pizzighettone, appunto, poi alla Cremonese, dove ha imparato il mestiere. Lì si è inserito Cellino, che l’ha acquistato in comproprietà per 1,2 milioni con grande lungimiranza e l’ha forgiato come calciatore. Oggi Astori gli è molto riconoscente, tanto è vero che nella Roma ha scelto il numero 23 caro al suo ex presidente.

A distanza di un anno Astori ha trovato una destinazione migliore. Ora gioca nella Roma e può debuttare in Champions League senza allontanarsi dall’Italia. Bastava aspettare, come gli è toccato pazientare per la Nazionale. Sperava di entrare almeno nei 30 pre-convocati di Prandelli per il Mondiale, invece è rimasto fuori. Ma con un ct nuovo e una squadra nuova, anche la sua storia in azzurro può essere diversa.