Roma-Inter 4-2, successo casalingo numero 1.000. Da qui si riparte. Intanto un bel pezzo di storia è dietro di noi. Ci sono tre scudetti, un anno di Serie B, la Coppa dei Campioni e la Champions League, Amadei e Totti, la Coppa Coni e la Divisione Nazionale. Il primo derby della storia è fuori del gioco: segnò Volk, vinse la Roma l’8 dicembre del 1929 ma lo disputarono allo Stadio della Rondinella che era casa della Lazio. Anche se quel giorno i tifosi della Roma si trovarono in vantaggio numerico e fecero in modo che si sapesse.
rassegna stampa
Mille volte Roma ed è solo l’inizio
La Roma raggiunge le mille vittorie casalinghe della sua storia dopo la partita contro l'Inter.
Da Testaccio, che ha tanta gloria, vennero fuori il 5-0 alla Juventus del 1931 e quello alla Lazio del 1933. Il 14 giugno del 1942 il primo scudetto arrivò in casa: 2-0 al Modena. Prima di cominciare i giocatori salutarono romanamente il pubblico. Erano anni così, non è che si potesse scegliere tranquillamente. Poi esistono vittorie e vittorie. Nel 1951 la Roma batté il Milan campione d’Italia e contestualmente salutò per un anno la Serie A. Successo inutile in casa e retrocessione, cose che fanno male.Il bomber. Di solito, quando si vince si vince. L’unico successo internazionale di rilievo dei giallorossi, la Coppa delle Fiere del 1961, arriva con un 2-0 sul Birmingham City. Già da un bel pezzo la Roma gioca allo Stadio Olimpico. Per il secondo scudetto, quello del 1983, bisogna andare a pareggiare a Genova. Per il terzo invece si rientra a casa. E’ 3-1 al Parma il 17 giugno 2001, con Fabio Capello che si pianta a gambe larghe sulla linea laterale e cerca di ricacciare indietro migliaia di tifosi che debordano sul campo mentre aspettano il fischio finale. Passano due mesi. La Roma, stesso posto stesso campo, annienta la Fiorentina conquistando la Supercoppa italiana.
Roma-Messina 4-3 del 2007 sembra una partita come tante. Solo che Totti segna due gol , li aggiunge ai 24 precedenti e diventa capocannoniere italiano. Non solo: Scarpa d’Oro, cioè il bomber numero uno d’Europa. L’anno successivo Mexes e Perrotta affondano l’Inter e la Roma vince all’Olimpico la nona Coppa Italia. Nove sono rimaste, nonostante i tentativi seguenti. Anche per questo, mille vittorie non bastano.
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