Il “vituperato” in canotta che sa rianimare l’utopia

(Corriere dello Sport - G.Dotto) - Finisce con Montella che si morde a sangue il dito e, se non lo fermano, si sar? staccato una falange con tutti quei denti che ha. Come si fa a non capirlo, povero figlio, noi che gli vogliamo ancora un po? di bene? Ce la svigniamo da Firenze con il bottino pieno e un po? di rossore sotto la maschera, che ancora trema il palo intelligente di Goicoechea, per non parlare dell?altro che aveva salvato nel primo tempo Lobont. Ma quante volte, negli ultimi due anni, ? stata la Roma dall?altra parte, a imprecare la sorte? E dunque niente pudori da pruriginose donzelle. Il calcio ? una schifosa, bellissima roulette.

Partita ubriaca e insolente che ha rovesciato tutti i cartelli esposti alla vigilia. Due attacchi tra i tre pi? forti del campionato e il gol arriva a tempo quasi scaduto. Chi segna? Ancora lui, il Vituperato, con le sue canotte dedicate alle chicas che amano il rock e dunque Osvaldo. A salvare questa Roma che, fino all?improvvisa botta di euforia, ? la solita signora delle camelie, bella ma cagionevole, che appassisce rapida dopo qualche elegante svolazzo, sono, a parte i pali, portieri che ?due non ne fanno uno? nella vox populi. In panchina Andreazzoli, profilo alla Nosferatu e cervello fino.

Secondo solo perch? non sapeva di essere Primo. Una sconfitta in dodici partite, meglio, molto meglio, di asturiani e boemi. Sa gi?, lui non particolarmente aggraziato ragazzo di campagna, che dovr? cedere la panca al livornese forbito che arriva da Milano. Storia buffa che ricorda quella di Monaco, dove Guardiola si presenta con qualche imbarazzo l? dove Jupp Heynckes lascia il pi? fico Bayern della storia. ?Cos? ?. La Roma era l? che aspettava il fischio di Mazzoleni e si stringeva grata il suo inutile punticino. E? bastata invece la zucca scaltra del Vituperato per rianimare l?utopia. Tanto pi? che oggi il Milan non batter? il Torino. La Roma resta un happening indecifrabile. Non sai mai quello che sar?. Anzi, una cosa s? la sappiamo. Adesso abbiamo una difesa.