Bradley, che brutta botta!

Il primo infortunio della stagione per difendere la patria è Michael Bradley. Ha preso una distorsione di quelle che fanno un male cane, prima ancora di giocare un minuto della partita tra Stati Uniti e Costa Rica.

Ora Bradley ha la caviglia sinistra gonfia e la risonanza magnetica in programma oggi probabilmente non potrà che stabilire a grandi linee un periodo di probabile rientro in campo. Oppure rintracciare qualcosa di peggio, qualche lesione da affrontare bisturi alla mano. Martedì ci sarebbe un’altra partita degli Stati Uniti, con il Messico: ancora più importante dopo la sconfitta per 3-1 contro la Costa Rica, seguita da Bradley dal bordo del campo dopo essersi trascinato sulle stampelle fino alla panchina. Il lunedì successivo la Roma affronta il Parma e Michael, impossibile immaginare il contrario, mancherà pure in quell’occasione.

La qual cosa dovrebbe chiarire le idee al tecnico Rudi Garcia, impegnato a scavare nicchie in attacco per Borriello e Ljajic: gli diventa più facile a questo punto tenere Florenzi in panchina a coprire le spalle ai tre di centrocampo, appunto il ruolo a cui sembra destinato quest’anno Bradley.

A Mehdi Benatia, per dire, duole un ginocchio e così ieri il difensore ha lasciato fare ad altri tutto il lavoro nell’incontro che il Marocco ha pareggiato 1-1 con la Costa d’Avoro, regolarmente decorata per 90 minuti con la capigliatura a sipario dell’altro romanista Gervinho.

La gloria ha il suo prezzo e pretende tempo. De Rossi ha giocato l’intera partita dell’Italia venerdì contro la Bulgaria, così come Strootman nell’Olanda (2-2 contro l’Estonia), Pjanic nella Bosnia (sconfitta 0-1 dalla Slovacchia), Torosidis nella Grecia (passata per 1-0 in Liechtenstein). Ieri ha riassaggiato la Nazionale anche Maicon.