rassegna stampa

Baldini: “La Roma crede nei giovani. Non cambia”

(Corriere dello Sport-A.Ghiacci) Per una vita ha svolto la sua professione di manager calcistico in ottica gestionale. I successi ottenuti al fianco di Fabio Capello, Franco Baldini

Redazione

(Corriere dello Sport-A.Ghiacci) Per una vita ha svolto la sua professione di manager calcistico in ottica gestionale. I successi ottenuti al fianco di Fabio Capello, Franco Baldini

li ha raggiunti tramite la gestione degli squadroni che il tecnico di Pieris ha quasi sempre preteso dai propri presidenti. L’opera di Baldini, in quei casi, non era facile, ma il percorso era spesso segnato da tragitti sicuri, conosciuti, in cui l’esperienza maturata in passato sarebbe servita solo di aiuto. (...) Ora però, con il ritorno alla Roma, Franco Baldini ha deciso non più solo di gestire, ma di cominciare a «costruire qualcosa» . E questo qualcosa ha una base di partenza: i giovani. Nel suo intervento a “I giovani al centro del movimento sportivo”, Baldini ha confermato la nuova impostazione, di vita e, di conseguenza, di lavoro: «Sono uno che vuole credere ciecamente alla politica che si fonda sui più giovani, è una cosa necessaria ed estremamente positiva» . In passato Baldini ha spesso sottolineato l’importanza, in un Paese come l’Italia moderna, di rivolgersi alle nuove generazioni. Ecco perché, oggi, è profondamente convinto quando dice che «non declinerò da questo tipo di programma» . I frutti della nuova politica, nella Roma di Luis Enrique, sono visibili a tutti. E gli elogi sono già arrivati, a più riprese e da più parti.

 

IMPEGNO - Altro concetto che il direttore generale giallorosso ha illustrato in passato, è quello dell’esempio del Barcellona. Il “modello” trova molti appoggi anche tra chi si occupa di altri sport, non solo di calcio. Baldini chiaramente pensa alla squadra di Guardiola, ammirata in tutto il mondo. «Hanno cominciato più di venticinque anni fa, venivano criticati da quelli del Real Madrid perché non vincevano mai» racconta il dg romanista, pronto a fare la stessa cosa a Trigoria. Non manca, in tal senso, un po’ di autocritica per le scelte del passato: «Adesso mi sto impegnando per cercare di cambiare anche il mio modo di pensare. Punto, per esempio, a considerare cento volte più costoso un giocatore in prestito che una struttura che sarà per sempre della Roma. Certo se poi ci si spaventa per un preventivo di 200.000 euro per rifare gli spogliatoi o comunque per un lavoro volto a migliorare le strutture, e poi si spende magari un milione per un giocatore in prestito allora non va» . Poi, Baldini si interroga: «Sì, e mi chiedo cosa ha fatto la nostra generazione negli ultimi 20 anni» . Una domanda alla quale non è facile trovare una risposta. Ciò non toglie che ci sia grande volontà: «Avrei dovuto avere un altro atteggiamento, mi impegnerò a resettare il mio pensiero» .

ROMA- Nel discorso che riguarda i giovani, Baldini tocca tematiche molto vicine alla realtà giallorossa di oggi: «Spesso si ricorre alla parola giovani per giustificare un progetto, che ovviamente non può essere vincente fin da subito. A volte sembra che parlando di progetto si voglia chiedere tempo, ma è vero solo in parte. Ai giovani voglio credere, non vanno usati solo come un alibi se non arrivano i risultati, ma come un credo» . Anche a Trigoria, Baldini è pronto a cambiare tante cose: «Al momento per esempio, i genitori devono accompagnate i ragazzi e poi aspettarli per ore fuori, senza avere nemmeno un posto dove attendere. Mi si stringe il cuore» . Poi il solito dilemma, perché nello sport, nel calcio soprattutto, il risultato conta più di ogni altra cosa: e allora giovani, con i quali sarà più difficile raggiungere l’obiettivo, o giocatori d’esperienza? «Quest’anno noi abbiamo puntato molto sui giovani, ovviamente dopo qualche partita persa anch’io mi sono trovato a pensare che l’anno prossimo servirà più esperienza» . Perché di pazienza nell’ambiente-calcio ce n’è poca davvero. A Roma però, qualcosa è cambiato: «Ci serviva supporto, e ci serve ancora. Quest’anno il vero salto di qualità l’hanno fatto i nostri tifosi, una cosa che non ci aspettavamo, una cosa molto positiva. Ci saremmo aspettati più comprensione dai media e dalle istituzioni, invece è stato più forte il supporto dai tifosi» . (...) Anche se lunedì sera, prima della partita con il Genoa, i tifosi hanno esposto uno striscione che recitava così: «Noi sosteniamo le vostre idee, ma la nostra voce merita sfide europee»