rassegna stampa

Atalanta, Colantuono: “Alla Roma auguro lo scudetto”

il tecnico atalantino, prossimo avversario dei giallorossi, parla della Roma di Totti e di Garcia.

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l'allenatore dell'Atalanta, prossima avversaria della Roma, Stefano Colantuono ha rilasciato un'intervista all'edizione odierna del Corriere dello Sport. Ecco un estratto delle sue parole:

Roma in difficolta in trasferta quest’anno?

E’ difficile fare paragoni da un anno all’altro. L’unica cosa che noto è che mantiene lo stesso trend della passata stagione, è forte e secondo me ha ridotto le distanze dalla Juve e si giocherà la scudetto fino alla fine. Rispetto alla passata stagione si è confermata, ha fatto acquisti importanti, è a un passo dalla Juve e ha più possibilità di vincere lo scudetto rispetto allo scorso anno».

Crede che garcia abbia cambiato il modo di giocare della sua Roma?

Non mi pare. Quando attacca la Roma è micidiale. Quest’anno ha la Champions, lo stress che comporta non è da sottovalutare. Qualcosa nella gestione nell’arco di un anno cambia in peggio. Ma anche questo doppio impegno Garcia lo ha gestito bene. Le partite contro il Bayern non fanno testo, date retta a me. Quella tedesca è una delle squadre più forti in circolazione. Quelle partite non fanno testo. Poi è stata la solita Roma. Compresa la partita di Torino, dove la sconfitta è stata immeritata. Forse in alcune partite non ha avuto un approccio importante, come a Napoli. Ma non ho visto una Roma molto diversa da quella dello scorso campionato.

Le è sembrata una Roma in difficoltà dal punto di vista atletico?

Non lo so, non posso giudicare la Roma sotto questo punto di vista. E’ chiaro, se la Roma la vuoi mettere in difficoltà la devi pressare, ma in tutte le partite ha avuto sempre occasioni limpide per fare gol, anche quando ha perso, o quando ha pareggiato con la Samp. Oggi andare a giocare a Genova è difficile per tutti, in Italia il campionato è più equilibrato, te la devi sudare con tutti. La Samp pressa già con gli attaccanti. Anche noi cercheremo di aggredirla, di togliere tempo e spazio alla Roma, ma se sbagli a uscire con tre passaggi loro vanno in porta. Ha una qualità nel palleggio staordinaria».

La sua Atalanta, la stagione scorsa, fu la una delle poche squadre in grado di bloccare la Roma

«Loro avevano interrotto da qualche settimana la striscia delle dieci vittorie consecutive. Ce la giocammo con il pressing, senza snaturarci. Dopo l’uscita di Del Grosso restammo con quattro giocatori offensivi. Gran bella partita. Cercheremo di ripetere quella prestazione».

L'assenza di Totti è un vantaggio o uno svantaggio?

«E’ sempre meglio non averlo contro. Totti è Totti, uno degli ultimi fuoriclasse rimasti in giro sui campi di calcio, non solo in Italia. Ma la Roma ha una rosa all’altezza. Il giocatore che temo di più? La Roma, come si dice da questi parti, come la tocchi suona. Ha tanti giocatori pericolosi, Gervinho, Ljajic, Iturbe. Poi centrocampisti che sanno inserirsi come Pjanic, Nainggolan e De Rossi. Citarne uno solo è riduttivo».

Due parole su Totti e De Rossi

«Le colonne portanti di questa squadra. Il percorso dei due giocatori è stato molto simile, sono lì da tantissimi anni, sono stati quelli che hanno preso la squadra per mano e l’hanno guidata verso i traguardi che le competono. Due esempi che incarnano il grande attaccamento alla maglia. Lo vedi dall’espressione del viso il loro amore per la Roma».

Garcia ha detto che vincerà lo scudetto, lei cosa ne pensa?

«Nel calcio qualsiasi cosa dici trovi sempre qualcuno pronto a criticare. Per me ha fatto bene, sa la squadra che ha sotto mano, forte di quello che ha fatto lo scorso anno ha cercato di infondere sicurezza ai suoi giocatori. Sono convinto che se la giocherà fino alla fine. Garcia ha fatto un buon lavoro in una realtà nuova, in un calcio diverso, in poco tempo ha dato grande spessore alla squadra. I numeri sono dalla sua parte».

Vista la sua fede giallorossa mai nascosta, cosa augura alla Roma?

«Alla Roma auguro lo scudetto, questo può essere l’anno giusto per raggiungere questo obiettivo».