A Trigoria oggi tutti a rapporto

(Corriere dello Sport - R.Maida) - E’ venuto a mancare il secondo capro espiatorio. Non era colpa di Piris se la Roma non decollava, non era colpa di Tachtsidis se la Roma imbarcava acqua da tutte le parti. Di acqua ieri a Parma i giocatori (e anche i cinquecento romanisti nel settore ospiti) ne hanno presa tanta, senza uscire dal momento negativo. Evidentemente il problema è strutturale, anche se la parola fa tanta paura. La Roma ha ancora il bonus Cagliari da spendere, sperando che la giustizia sportiva non cancelli il 3-0 a tavolino, ma è terribilmente indietro in classifica. Peggio di un anno fa. Per di più le situazioni scorbutiche aumentano. Destro continua a non giocare, Pjanic è tornato in panchina. Avreste dovuto vedere le loro facce mentre, dribblando i cavi delle televisioni invece degli avversari in campo, si allontanavano dagli spogliatoi del Tardini. Sarà anche vero che la Roma «sulla carta» era una cosa e quella reale è un’altra, come dice Zeman, ma lo smarrimento collettivo è palpabile nel gruppo. (...)

Per di più, De Rossi e Stekelenburg tornano a Roma con leggeri infortuni che andranno verificati. Stekelenburg è uscito nell’intervallo per una botta a un polpaccio ed è stato sostituito dall’esordiente Goicoechea (debutto incoraggiante il suo: Zeman ha scelto un buon secondo). De Rossi ha resistito fino alla fine ma è partito con qualche dolorino alle gambe.

La squadra, sfiorata dalle polemiche per il viaggio d’andata in treno, è rientrata con un volo charter subito dopo la partita partendo dal piccolo aeroporto di Parma. Oggi pomeriggio è previsto un nuovo confronto tra Zeman e i dirigenti e tra Zeman e la squadra: ora è indispensabile una vittoria contro il Palermo. Altrimenti la posizione dell’allenatore diventerà davvero critica