rassegna stampa roma

Vucinic, il calcio e l’esultanza

(Il Romanista-D.Giannini) Il calcione ad una borsa al momento della sostituzione e l’esultanza vera, spontanea, al gol vittoria. Due istantanee che raccontano molto del Vucinic di questo periodo. Da inizio anno la Roma ha ritrovato un Mirko...

Redazione

(Il Romanista-D.Giannini)Il calcione ad una borsa al momento della sostituzione e l’esultanza vera, spontanea, al gol vittoria. Due istantanee che raccontano molto del Vucinic di questo periodo. Da inizio anno la Roma ha ritrovato un Mirko diverso, rabbioso.

Una grinta che diventa furia agonistica, vedi la doppietta con la corsa indemoniata verso la telecamera contro il Catania. Questa nuova cattiveria è servita al montenegrino per tornare ad essere protagonista, ma in qualche momento è andata anche oltre, avendo la meglio sull’aspetto tecnico. Basti pensare a cosa sarebbe successo ieri se Pellegrino non si fosse inventato quella goffa piroetta che ha fatto entrare il pallone recuperato da Simplicio. Con ogni probabilità, si starebbe a parlare solo della sua faccia scura al momento del cambio e dell’ennesimo malumore dello spogliatoio in una stagione maledetta da questo punto di vista. E invece il caso si è smontato subito. E non solo per i 3 punti conquistati, ma anche e soprattutto per quella gioia esternata da Vucinic, colta anche dalle telecamere mentre abbracciava Vito Scala con un bel sorriso. Una gioia proseguita a fine partita festeggiando con Francesco Totti. Segno che la sua è ancora una rabbia positiva, nel senso che gli serve ad accantonare per sempre certe giornate un po’ così, chiamiamole "alienate".

Ma quel malumore eccessivo, a volte fuori luogo, resta. Il giocatore potrebbe anche essere multato dalla società per il suo comportamento. Sicuramente la situazione andrà analizzata con calma, con la serenità che i tre punti del Manuzzi hanno dato all’ambiente. Ranieri al termine della partita ha detto apertamente che ha intenzione di avere un chiarimento con il giocatore: «Mi dispiace per lo scatto di Mirko appena uscito - ha detto il tecnico -. Tocca parlare di questa cosa, altrimenti non si va avanti». Poi ha aggiunto: «Evidentemente il ragazzo è stressato. Sta facendo gol, voleva farlo anche oggi (ieri, ndr). Ma per un allenatore che ha pedine così, quando si cambia nel finale la qualità fa la differenza. Loro devono solo entrare nella parte, è il primo anno per gente abituata a giocare sempre. Riparlerò con Mirko».

Poco dopo gli ha fatto eco Montali: «Bisogna cercare di evitare certi comportamenti. Può capitare che si sbagli e loro si rendono conto degli errori. Alla fine Vucinic stava esultando con i compagni». Che è un aspetto fondamentale. Perché vuol dire che qualsiasi malumore si può superare per il bene della Roma. Quello che si chiede a Vucinic, che nelle frattempo sta rispondendo sul campo a suon di prestazioni convincenti. I due gol a Catania, la prova superlativa di Genova condita dal gol, e la determinazione del Manuzzi. Dove è comunque stato il più pericoloso, con due conclusioni sulle quali Antonioli è stato pronto, un assist per Totti e un gol annullato per un fuorigioco che ancora si sta lì a decidere se c’era oppure no. Ora c’è il derby, la partita che lo ha visto protagonista nelle ultime due occasioni. Una partita da affrontare con la stessa cattiveria agonistica di inizio 2011. Ma stavolta solo al servizio della Roma.